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22 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 2020, a Lecce, scattava la caccia ad Antonio De Marco, studente di Scienze infermieristiche collegato all’ospedale cittadino “Vito Fazzi, che il giorno precedente, 21 settembre, in via Montello, aveva ucciso con 79 coltellate complessivamente, Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta, perché “troppo felici”. I fendenti assestati dall’assassino, di 21 anni, originario di Casarano, che confesserà il duplice omicidio ed anche il singolare movente, erano stati 38 per lui, arbitro di calcio militante in serie C con prospettiva di avanzamento in B, dove aveva già esordito come “quarto uomo”, anche in procinto di diventare amministratore di condominio. Per lei, invece, impiegata dell’Inps neoassunta, ma aspirante magistrato, i colpi di lama erano stati 41.

La coppia era stata sorpresa mentre era intenta a festeggiare il primo giorno di convivenza. Il killer era entrato nell’alloggio con le sue chiavi poiché fino a poco prima era stato coinquilino dei due. Nelle intenzioni dell’aguzzino vi era anche la tortura dei due malcapitati, poi passata in secondo piano rispetto al raptus sanguinario. De Marco verrà arrestato il 29 settembre successivo. L’1 luglio 2021, Paolo Prato, presidente della sezione Aia leccese, ufficializzerà la promozione di De Santis (nella foto, particolare, in azione durante una partita del Catanzaro) in serie A alla memoria. Il fatto di sangue verrà connotato anche dalla telefonata di Papa Francesco alla madre di Eleonora, Rossana Carpentieri, il 2 febbraio 2021, in risposta alla missiva inviata dalla donna il 22 gennaio 2021.

Il 7 giugno 2022 verrà condannato all’ergastolo e il 9 febbraio, in secondo grado, verrà confermata la massima pena. Il 24 giugno 2023 la sentenza diverrà definitiva dopo la rinuncia al ricorso in Corte di cassazione.