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23 Maggio

Oggi, ma nel 1946, a Bolzano, scompariva la maestra elementare altoatesina Gertrud Kutin, di 22 anni, sorella di Helmut Kutin, direttore dei "Villaggi dei bambini Sos", istituzione umanitaria dedicata agli orfani del dopo secondo conflitto mondiale, fondata a Innsbruck in Austria dal filantropo Hermann Gmeiner, nel 1949. La Kutin aveva casa a Longomoso, sul Renon, sempre in quel di Bolzano, ma aveva trovato alloggio a Cologna per l'anno scolastico. Ogni tanto scendeva a Bolzano per trascorrere la notte con una sua nonna, farle compagnia ed assisterla. presumibilmente uccisa da Guido Zingerle (nella foto, in prigione), classe 1902, di Castelbello Ciardes, figlio illegittimo allevato da contadini della alta val di Valles in Pusteria che lo riempivano di legnate, apolide né italiano né austriaco, ex legionario francese, già soldato della Wehrmacht tedesca, ma anche disertore del regio esercito italiano, condannato a morte proprio per le sue fughe dai servizi militari, ma scampato alla forca sia in Italia che in Francia che in Germania, maniaco sessuale, assassino seriale, noto anche come "mostro del Tirolo". Il cadavere della ragazza verrà ritrovato, in decomposizione, il 16 marzo 1947 nella zona della passeggiata del Guncina. Quel 23 maggio 1946 la maestrina s'era incamminata dal capoluogo dell'Alto Adige per raggiungere Cologna, dove insegnava. Aveva casa a Longomoso sul Renon, ma aveva trovato alloggio a Cologna per l'anno scolastico. Ma era scesa a Bolzano per far visita alla nonna. Il colpevole dell'omicidio non fu individuato subito. il 6 luglio 1950 si verificherà il secondo delitto, ugualmente attribuibile a Zingerle, ai danni della villeggiante Helene Munro, inglese, di 43 anni, che soggiornava in un albergo sul Patscherkofel, a Innsbruck. Alla fine, braccato, confesserà i due agguati mortali. E dai suoi racconti ne usciranno fuori altri tre -incluso quello alla quindicenne Barbara Felser a Caldaro che era riuscita a liberarsi dalla grotta dove era stata legata e sepolta viva- che però non si erano conclusi con altrettanti cadaveri, ma solo con violenze sessuali ripetute. Il killer, le cui scorribande avevano catturato l'attenzione mediatica del tempo, verrà condannato all'ergastolo dalla corte d'assise bolzanina nel giugno 1954. Morirà in cella, a 59 anni, il 9 agosto 1962, a Turi, in provincia di Bari, di cancro al fegato. Tutta la vicenda criminale di Zingerle verrà raccontata nel cortometraggio omonimo, del regista Eric Marcus Weglehner, autore anche della sceneggiatura, che uscirà nel 2019.

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