L'esultanza di Jarno Trulli e Flavio Briatore dopo la vittoria del pilota pescarese a Montecarlo nel 2004

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23 maggio

Oggi, ma nel 2004, a Montecarlo, nel 719° gran premio automobilistico di Monaco di formula 1, gara numero 6 delle 18 previste nel mondiale di quella stagione agonistica, vinceva il pescarese Jarno Trulli, classe 1974, su Renault. Era il suo primo ed unico trionfo in una cora della massima divisione motoristica a quattro ruote. La seconda piazza andava al britannico Jenson Button, della Bar-Honda, e il terzo gradino del podio veniva occupato dal brasiliano Rubens Barrichello, della Ferrari.

Trulli (nella foto, mentre festeggiava insieme al direttore esecutivo del suo team, Flavio Briatore, accanto al principe ereditario di Monaco Alberto Grimaldi, a sinistra, e Carolina di Monaco, a destra) dominava fin dalla partenza, in pole position, i 78 giri, pari a 257,180 chilometri, del percorso cittadino, ritenuto dagli addetti ai lavori fra i più suggestivi ed impegnativi previsti per l'assegnazione del titolo mondiale piloti.

L'abruzzese riportava il Belpaese in copertina nel principato retto da Ranieri III dopo 22 anni dal successo di Riccardo Patrese, di Padova, del 1954, su Brabham-Ford, alla prima vittoria in carriera, centrato proprio il 23 maggio, ma del 1982. E a ritroso di Patrese, per trovare un pilota tricolore al primo posto nel gran premio di monaco, dall'istituzione del campionato mondiale, avvenuta nel 1950, bisognava risalire al 2 giugno 1952, col ferrarista Vittorio Marzotto.

La prova monegasca che vedeva Trulli vittorioso era stata contraddistinta da incidenti e colpi di scena fin dalla partenza, quando per un problema tecnico alla Toyota del francese Olivier Panis, che non riusciva ad accendere il motore, l'organizzazione imponeva un nuovo giro di ricognizione. Al terzo giro il nipponico Takuma Sato fondeva il motore della sua Bar-Honda. La pista era invasa dal fumo proprio mentre alle sue spalle sopraggiungevano il britannico David Coulthard, su McLaren, e Giancarlo Fisichella, della Sauber. L'italiano centrava in pieno Coulthard e capovolgeva la sua monoposto. Non si verificava nessuna conseguenza per i piloti, ma la gara era finita per entrambi ed era necessario l'ingresso della "pace car" in pista. Poi, al 40º passaggio, quando lo spagnolo Fernando Alonso, compagno di scuderia di Trulli alla Renault, durante un tentativo di doppiaggio ai danni del tedesco Ralf Schumacher, della Williams-Bmw, che era stato rallentato nel suo avanzare da problemi al cambio, usciva di traiettoria sotto il tunnel, perdendo il controllo del suo bolide e sbattendo violentemente contro le barriere. Lo schianto disseminava il tracciato di detriti e la "safety car" era costretta a compiere un nuovo giro.

Durante il 45º, quando giro la vettura di sicurezza si preparava a farsi da parte, per scaldare le gomme, il tedesco Michael Schumacher, della Ferrari, già sei volte campione del mondo prima di aggiudicarsi anche il mondiale 2004, frenava bruscamente all'uscita della galleria cogliendo di sorpresa il colombiano Juan Pablo Montoya, della Williams-Bmw, che lo tamponava. La fuoriserie di Michael Schumacher si intraversava, andando a finire contro le barriere e precludendo qualsiasi altra possibilità di proseguire al ferrarista. Montoya, invece, riusciva a cavarsela e a seguitare tagliando il traguardo come quarto. Trulli, che aveva esordito in formula 1 il 9 marzo 1997, con la Minardi, e che chiuderà la sua esperienza nella divisione automobilistica più importante nel 2011, con la anglo-malese Lotus, contando complessivamente 252 partenze in gran premi, 11 podi, 246,5 punti accumulati, aveva alle spalle una carriera nella scuderia francese del 4 volte campione del mondo Alain Prost e nella irlandese Jordan, prima di approdare alla Renault, nel 2002.