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24 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1874, da Balme, in provincia di Torino, a quota 1442 metri sul livello del mare, Alessandro Emilio Martelli e Luigi Vaccarone, accompagnati dalla guida Antonio Castagneri, detto “Toni dei Tuni”, vero artefice dell’impresa, salivano in vetta alla Uia di Mondrone, alta 2960 metri, nelle Alpi Graie, ed era ritenuta la prima ascensione invernale messa a segno nel Belpaese.

La conquista, nel giorno della vigilia di Natale, della cima spartiacque tra la Val Grande di Lanzo e la Val d’Ala, detta anche, per la sua forma aguzza e slanciata, “il Cervino delle Valli di Lanzo”, segnava, di fatto, la nascita dell’alpinismo invernale tricolore. Quello sarà infatti il titolo del volume che i due scalatori daranno alle stampe e che sarà riproposto, nel 1974, a cura di Aldo Audisio, che sarà direttore, per 40 anni, dal 1978 al 2018, del Museo nazionale della montagna “Duca degli Abruzzi” del capoluogo piemontese, come edizione della Società storica delle Valli di Lanzo. Il libello, di 31 pagine, riprenderà il resoconto dell’impresa già apparso quale estratto dalle “Valli di Lanzo”, nel 1904, e anche da “L’Alpinista”, anno II, numero 2, febbraio 1874. Martelli e Vaccarone erano amici di lungo corso, insieme avevano frequentato il collegio.

Vaccarone, avvocato, classe 1849, era appartenente ad un’antica famiglia aristocratica piemontese ed era conte (nella foto, particolare, immortalato insieme a moglie e figli). Era stato instradato alle alte vie da Martelli, torinese del 1849, ma il vero artefice del successo era Toni, di Balme, del 1845. Per vincere l’Uia, che in dialetto locale significa “ago”, erano partiti da Torino, il 23 dicembre, e già solo per raggiungere l’albergo Camussott di Balme avevano impiegato 10 ore. Nella fatica erano stati coadiuvati, come portatori, dai fratelli di “Toni”, Giuseppe e Pietro Castagneri. Per toccare la sommità impiegavano 8 ore e mezzo e i 30 minuti servivano solo per l’unica sosta di rifocillamento. Il picco era domato alle 13 e 40 minuti. Dopo la discesa il primo ad essere ragguagliato sarà il parroco di Balme, Francesco Didier della Motta, grande appassionato di montagna. La prima dell’Uia in assoluto risaliva al 1857, ad opera dell’ingegnere del catasto Antonio Tonini, svizzero di lingua italiana, sempre partendo da Balme, ma in luglio, sempre dal versante sud.