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25 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1931, a Napoli, al Kursaal, futuro cinema Filangieri di Chiaia, andava in scena la prima dello spettacolo teatrale tragicomico in atto unico, in napoletano, “Natale in casa Cupiello”, di e con Edoardo De Filippo, di 31 anni.

Metafora della disgregazione e allo stesso tempo del ricomponimento del nucleo famigliare a ridosso della nascita di Gesù. L’opera, che segnava l’avvio brillante della Compagnia umoristica “I De Filippo”, composta dai tre fratelli, il già menzionato Eduardo, Annunziata “Titina”, di 33, e Giuseppe “Peppino”, di 28, (nella foto, particolare, tutti e tre insieme con il Premio Nobel ’34 per la letteratura Luigi Pirandello, il 14 febbraio 1936, dopo l’adattamento in napoletano della commedia, in due atti, del 1916, “Il berretto a sonagli” di Pirandello, al Teatro Fiorentini di Napoli) diverrà un classico del 25 dicembre nel Belpaese.

Dalla rappresentazione numero uno “Natale in casa Cupiello”, che sarebbe dovuto essere in programmazione fino all’ultimo giorno del 1931, rimarrà in cartellone fino al 21 maggio 1932. Poi arriveranno il secondo atto, nel 1932, e il terzo nel 1934. Facendo cominciare le vicissitudini dei personaggi il 23 dicembre. Secondo lo stesso autore si tratterà di: «Un parto trigemino, con una gravidanza di quattro anni».

Quel 25 dicembre 1931 vi era anche la partecipazione, nel cast di attori già rodati destinati a fare la storia della drammaturgia sorta all’ombra del Vesuvio, di Concetta “Tina” Pica, classe 1884. La domanda cantilenate “Te piace ‘o presebbio?” di Lucariello -mentre presentava il progetto di allestimento della grotta della natività, circondata dalle montagne e con la cascata d’acqua vera da realizzare con l’enteroclisi- assurgerà a interrogativo rituale nel repertorio tricolore dei tormentoni natalizi.

L’opera verrà poi rappresentata, proprio in quel giorno, sempre nel capoluogo partenopeo, al teatro Sannazzara, nel 1933, a Milano, al Teatro nuovo, nel 1938, a Roma, al Teatro Argentina, nel 1942. Poi passerà nella programmazione della televisione di Stato e diverrà un appuntamento fisso del giorno della nascita di Gesù. Si conteranno nel tempo tre trasposizioni per il piccolo schermo. La prima, del 15 gennaio 1962; la seconda, del 25 dicembre 1977, del tele-teatro a colori, con Luca De Filippo, figlio di Eduardo nato nel 1948, e Giustina “Pupella” Maggio; la terza, del 22 dicembre 2020, con la regia di Edoardo De Angelis e Sergio Castellitto nel ruolo che era stato di Eduardo De Filippo.

Poi quello ritenuto il capolavoro in assoluto più conosciuto di Eduardo verrà rimosso dalla disponibilità streaming di Raiplay, dal 23 dicembre 2022, salvo ripensamenti dell’ultimo momento.