TODAY

26 ottobre

Oggi, ma nel 2001, in tutta Italia, usciva “Rosso relativo”, rilasciato dall’etichetta discografica Emi, il primo album del cantautore Tiziano Ferro, di 21 anni. Originario di Latina, proveniente dall’Accademia della canzone di Sanremo, tentata due volte senza essere stato incluso tra gli aventi diritto a partecipare alla kermesse della Città dei fiori, il 22 giugno precedente aveva pubblicato il suo primo singolo “Xdono”, estratto da “Rosso relativo”, che lo aveva fatto conoscere. Ma sarà proprio il pezzo che dava il titolo al disco (nella foto, particolare, la copertina) a trainare il vero successo, di critica e commerciale. Che darà anche spazio al mercato internazionale sia nella lingua di Dante Alighieri che nelle versioni tradotte in altre lingue.

La Emi aveva scommesso su Ferro dopo le pressioni dei produttori di peso Mara Maionchi e Alberto Salerno, ma inizialmente i suoi lavori venivano bollati, da parte della critica musicale, come l’ennesimo stratagemma messo in atto dalle major per catturare i giovani, soprattutto le ragazzine, più che avere testi e sonorità ricercati e dai significati profondi in grado di rappresentare la vera novità di pregio. Con “Rosso relativo” parteciperà all’edizione numero 39 del Festivalbar, che sarà vinto da Luciano Ligabue con “Tutti vogliono viaggiare in prima”, aggiudicandosi il premio rivelazione italiana. Da quel punto la carriera di Ferro sarà un crescendo e lo porterà ad essere uno degli artisti di maggior rilievo della scena musicale non solo nazionale, ma internazionale. Importante diverrà anche il suo ruolo di produttore e scopritore di nuovi talenti.

La sua dichiarazione di omosessualità, sul settimanale Vanity Fair, numero 40, del 6 ottobre 2010, supportata anche dalla contestuale -il 20 ottobre successivo- uscita del libro autobiografico intitolato “Trent’anni e una chiacchierata con papà”, per la casa editrice Kowalski/Feltrinelli, di Milano, aprirà la via a nuovi coming out tra i personaggi dello spettacolo. Ma anche la sua rivelazione sull’essere stato sovrappeso, da 111 chilogrammi, poi tornato in forma, aiuterà, soprattutto i giovani ad accettarsi meglio.