27 maggio

Oggi, ma nel 1923, a Le Mans, in Francia, sul circuito de la Sarthe, alle 16, in condizioni atmosferiche pessime, terminava la prima edizione della 24 ore di automobilismo, organizzata dall’Automobile club de l’ouest, con sede proprio nella cittadina transalpina che ospitava il cimento, cominciata alla stessa ora del giorno precedente con la modalità di partenza destinata ad entrare nella storia delle quattro ruote a motore. Ossia quella che prevedeva per i piloti l’avvio a piedi, attraversando la pista ed entrando nell’abitacolo a motore spento con l’auto parcheggiata a spina di pesce col frontale rivolto verso il via. Contando, per il risultato finale, anche i centimetri percorsi in totale. A vincere, dopo 128 giri del non semplice tracciato cittadino da 17,62 chilometri, affrontato alla media di 92 all’ora per un totale di 2.209,536 chilometri, erano i padroni di casa Andrè Lagaches e Renè Leonard, su un bolide costruito in madrepatria. Ovvero Chenard & Walker versione sport, contrassegnato dal numero 9 (nella foto, particolare, al centro dell'immagine, in un momento della sfida), con motore da 3 litri, della casa fondata nel 1898 ad Asnieres-sur-Seine.
I due driver erano ingegnere capo e collaudatore della ditta. Scopo della prova, alla quale prendevano parte 33 auto, era quello di dimostrare l’affidabilità su durata delle vetture di serie, particolarmente quelle nella versione da turismo. Diverrà una delle gare di macchine più prestigiose al mondo. I promotori di della corsa erano Charles Faroux, Emile Coquille e George Durand. Il primo era un giornalista già firma del quotidiano sportivo parigino "L'auto", testata che aveva inventato il Tour de France di ciclismo, il secondo era il segretario generale del già menzionato Aco, il terzo era il donatore della Coppa Rudge-Whitworth, che sarebbe spettata al vincitore di tre edizioni consecutive della 24 ore. Non vi era alcun italiano tra gli iscritti. Il Belpaese era rappresentato solo idealmente dai due esemplari di torpedo Bugatti modello Brescia da 1,5 litri di cilindrata che però non riusciva ad ottenere risultati degni di nota percorrendo rispettivamente solo 104 e 82 giri.