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27 novembre

Oggi, ma nel 1962, a Roma, la Camera dei deputati approvava il provvedimento per la nazionalizzazione dell’energia elettrica e veniva avviata la pratica per istituire l'Ente nazionale per l'energia elettrica, futura Enel. In base a questo, tutti i produttori italiani, anche quelli cosiddetti storici, come Edison, venivano assorbiti da una sola struttura che si occuperà della produzione, della distribuzione e della vendita.

Nella seduta della Camera del 26 giugno precedente era stato presentato il disegno di legge inerente, ovvero di una legge delega che ha sancito i princìpi e le modalità per l'istituzione dell'Enel, che nascerà, ufficialmente, con la legge 6 dicembre 1962, numero 1643 (nella foto), pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 12 dicembre 1962. Lo storico momento veniva segnato nel corso del IV governo presieduto dal democristiano Amintore Fanfani, in carica dal 22 febbraio 1962 al 22 giugno 1963, per 485 giorni. Nel giro delle prime acquisizioni in Enel, rientravano le società private: la Sip Società idroelettrica piemontese, per il Piemonte; la già menzionata Edison Volta, per la Lombardia; la Sade-Società adriatica di elettricità, per il Veneto; la Seee-Società emiliana di esercizi elettrici, per l'Emilia; la Oeg-Officine elettrice genovesi, per la Liguria; la Selt Valdarno-Società elettrica ligure toscana, per la Toscana; la Sre-Società romana di elettricità, per il Lazio; la Sme-Società meridionale di elettricità, per la Campania; la Sges-Società generale elettrica siciliana, per la Sicilia; la Sec-Società elettrica calabrese, per la Calabria; la Carbosarda, per la Sardegna.

Enel inizierà le attività nell'esercizio 1963, dando vita al processo di elettrificazione del Belpaese che consentirà, di fatto, l’unificazione sociale ed industriale. I primi obiettivi di Enel saranno l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica, con la costruzione delle dorsali ad alta tensione; i collegamenti internazionali, particolarmente con Francia e Svizzera; gli allacci con le isole, soprattutto verso Sardegna, Corsica, Isola d'Elba e Ischia, entro il '67; l'elettrificazione delle zone rurali, con 320mila nuovi utenti delle zone interne collegati entro il '64, e la realizzazione del centro nazionale di dispacciamento capitolino. Quest'ultimo era stato pensato per gestire i flussi di energia sulla rete coordinando gli impianti di produzione, la rete di trasmissione, la distribuzione, oltre che l'interconnessione del sistema elettrico italiano con l'estero. Operazioni che verranno finanziate anche tramite l'emissione, nel 1965, di obbligazioni garantite dallo Stato italiano per 200 miliardi di lire.

Nel 1992 Enel verrà trasformata in società per azioni, avente quale unico azionista il ministero del Tesoro, e nel 1999, anno della liberalizzazione del settore dell’energia elettrica, verrà quotata in Borsa.