TODAY

29 AGOSTO

Oggi, ma nel 1944, a Pigna, in provincia di Imperia, la V brigata d’assalto garibaldina comandata da Armando Izzo, “Fragola”, formata da partigiani comunisti, proclamava la Repubblica indipendente. L’effimera esperienza, inserita nel contesto resistenziale dell’estremo ponente ligure, difesa da schieramenti delle brigate Garibaldi organiche al Pc (nella foto, particolare, resistenti della V brigata garibaldina a Pigna durante la Repubblica) capeggiate da Guglielmo Vittorio, “Vitò”, reggerà fino all’8 ottobre successivo. In tutto 6 settimane, 42 giorni liberi dal giogo di “nazi” e “fasci”. In quella data capitolerà a seguito degli scontri a fuoco contro le forze di Adolf Hitler e Benito Mussolini, che cominceranno il 4 ottobre.

Più di altre analoghe sperimentazioni repubblicane sorte in quel frangente del secondo conflitto mondiale, come a Domodossola, ad Alba, in Val D’Ossola, a Torriglia, quella di Pigna verrà ingiustamente scaraventata nel dimenticatoio. Fino a quando quel tentativo verrà rispolverato nelle 275 pagine del saggio di Paolo Veziano, intitolato “La libera Repubblica di Pigna. Una parentesi di democrazia (29 agosto 1944-20 ottobre 1944)”, che sarà pubblicato dall’editore Fusta, di Saluzzo, in quel di Cuneo, nel 2020, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza di Imperia e la Regione Liguria. Alla ricerca dei documenti e delle fonti archivistiche collaborerà Giorgio Caudano, riprendendo il lavoro di Osvaldo Contestabile del 1985.

Nella V brigata garibaldina, le cui gesta verranno ricordate molto meno di altre formazioni partigiane, proprio per la matrice filo falce e martello, aveva combattuto Italo Calvino con il nome di battaglia di “Santiago”, scelto per essere nato, nel 1923, a Santiago de Compostela de las Vegas de l’Habana, a Cuba, ma rientrato nel Belpaese nel 1925. Quello scorcio di vita vissuto in clandestinità condurrà quello che verrà considerato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, alla stesura del suo primo romanzo: “Il sentiero dei nidi di ragno”. Testo che uscirà per i tipi di Einaudi, di Torino, nel 1947, che sarà ambientato proprio in quella zona e nella parte collinare di Sanremo, in quel periodo di lotta contro il nazifascismo. Il volume verrà insignito, nello stesso 1947, della prima edizione del Premio Riccione per il teatro, sezione letteraria, fortemente voluto dal sindaco del cittadina romagnola, Gianni Quondamatteo, e grazie all’ interessamento di Paolo Bignami, pittore e scenografo bolognese.