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29 MAGGIO

Oggi, ma nel 1914, nel porto di Quèbec, in Canada, nel golfo del fiume San Lorenzo, il piroscafo inglese “Empress of Ireland”, all’1.20 del mattino, entrava in collisione con la nave da carico norvegese “Storstad”, stracolma di carbone, a causa della nebbia, inabissandosi. Nella sciagura morivano annegati 1012 passeggeri, fra i quali c’erano 134 bambini. Tra i naufraghi, 20 erano italiani, tutti emigrati dal Belpaese per necessità lavorative.

Tra questi 19 erano provenienti dall’Umbria e dalle Marche. Per la precisione 11 erano di Sassoferrato, in quel di Ancona, ovvero: Luciano Bellucci; Sante Bellucci; Nazareno Biondi; Francesco Dellamorte; Luigi Minardi; Lorenzo Piermattei; Adele Vagni; Ameriga Vagni; Amerigo Vagni; Angelo Vagni; Luigi Vagni e 5 erano originari di Costacciaro, nel perugino: Giovanni Bucciarelli; Davide Fabbri; Giuseppe Marini; Cesare Pompei; Aurelio Sagrafena.

L’imbarcazione trasportava 1477 persone, dirette a Liverpool, e ne venivano soccorse 485. Ma 20 di quest’ultime periranno per ipotermia, quindi i superstiti risulteranno complessivamente 465, fra i quali i bimbi saranno 4 su 138, 172 gli uomini e 41 le donne. Tra i passati a miglior vita, 437 erano i maschi e 269 le femmine.

La “Storstad” si infilava con la prua (nella foto, particolare, lo schema di impatto e successivi interventi, da un disegno coevo) nel fianco destro del transatlantico, per 7 metri sotto la linea di galleggiamento. Dopo l’impatto, riusciva, spingendo i motori all’indietro, a disincagliarsi, avviando così la prima fase di aiuto. Operazione che sarà poi proseguita dalla nave SS “Lady Evelyn”.

L’incidente occorso al mezzo della Canadian Pacific line, varato il 27 gennaio 1906, deputato a coprire la rotta Canada-Regno Unito, si verificava due anni dopo la più nota sciagura marittima del “Titanic”, risalente al 15 aprile 1912, da 1491 decessi. Ed un anno prima del siluramento, da parte del sommergibile U-20, nel contesto della grande guerra, del transatlantico “Lusitania”, da 1198 lutti. Tra le tre disavventure tra le onde, benché il numero di bare da dover preparare sia stato superiore quello della “Inaffondabile”, quello della “Empress of Ireland”, verrà ritenuto il più grave in termini di costi umani in proporzione al numero di trasportati.