La Fiat 128 vista in trasparenza

TODAY

29 marzo

Oggi, ma nel 1969, a Torino, veniva ufficializzato l'arrivo sul mercato della Fiat 128, che era la prima vettura della casa automobilistica della famiglia Agnelli a trazione anteriore. Arrivava dopo la sperimentazione effettuata sull'Autobianchi Primula, nata nel 1964. La 128 sarebbe stata presentata dettagliatamente il giorno successivo, 30 marzo.

Era prodotta nello stabilimento torinese di Rivalta, mentre i componenti meccanici provenivano da quello di Mirafiori, su progetto dell'ingegner Dante Giacosa, considerato un maestro del design della scuola motoristica tricolore. Si affiancava alla 1100 per sostituirla gradualmente, idea che era in studio già dal 1964, per poi essere a sua volta sorpassata, definitivamente nel 1983, dalla Ritmo.

Di 128 ne verranno venduti, complessivamente, 3 milioni di esemplari. Nel 1970 si aggiudicherà il titolo di auto dell'anno. Ne verranno costruite tre serie più la versione rally, dedicata alle competizioni, che avrà anche un discreto successo agonistico, e quella coupè, tecnicamente denominata sport.

Al debutto, il 29 marzo 1969, la 128 era disponibile a due e a quattro porte, perché la versione giardinetta arriverà nel novembre successivo. Costava 875mila lire. Era possibile averla nella sola motorizzazione 4 cilindri in linea di 1116 centimetri cubi da 55 cavalli, con albero a camme in testa azionato da cinghia dentata gommata che comandava direttamente le punterie senza interposizione di bilancieri.

Il motore, leggermente inclinato in avanti per questioni di ottimizzazione della resa meccanica, era stato progettato dall'ingegner Aurelio Lampredi, che aveva sviluppato la sua competenza nel settore, a partire dal 1937, nello stabilimento Piaggio di Pontedera, dove era alle dirette dipendenze dell'ingegnere Corradino D'Ascanio, da Popoli, inventore, tra l'altro, della Vespa. La velocità massima della 128 dichiarata dal produttore era di 140 chilometri orari.

La 128 aveva come vera innovazione, rispetto alle concorrenti pioniere della trazione anteriore, il "tutto avanti". Ovvero una soluzione utilizzata scarsamente nel panorama automobilistico nazionale, che era presente sulle Lancia Flavia e Fulvia, ma che, fino all'uscita della 128, appunto, non aveva convinto le alte gerarchie Fiat storicamente piuttosto inclini al rispetto della tradizione, secondo lo stile sabaudo. Si trattava del gruppo motore-trasmissione montato in posizione trasversale, con il cambio in linea a sinistra del motore, per consentire un ottimale sfruttamento dello spazio nell'abitacolo (nella foto, particolare della vista in trasparenza che evidenziava la meccanica posta anteriormente e la sospensione posteriore a balestra trasversale con trapezi inferiori e ammortizzatori tele-idraulici).

Era lo schema, che poi verrà adottato da tutti i costruttori sulle piccole-medie trazioni anteriori, chiamato "disposizione Giacosa".