3 novembre

Oggi, ma nel 1991, ad Adelaide, il Gran premio d’Australia di Formula 1 terminava anzitempo a causa della pioggia incessante, dopo soli 16 giri rispetto agli 81 previsti, e fino al Gp del Belgio del 29 agosto 2021, che si chiuderà con un solo passaggio valido dal via, sempre per l’acquazzone, sarà per 30 anni la prova più corta della storia del Circus. Quel 3 novembre 1991, ultima giornata del mondiale, la vittoria spettava al brasiliano Ayrton Senna, su McLaren-Honda (nella foto, particolare, nella vettura in testa, contrassegnata dal numero 1, seguito dal compagno di scuderia, l’austriaco Gerhard Berger).
Ma la gara era anche contraddistinta dal mezzo punto conquistato dal pilota della Minardi, nonché collaudatore della Ferrari, Gianni Morbidelli. Il pesarese, classe 1968, tagliando il traguardo in sesta posizione incassava il primo risultato utile in carriera nella massima divisione motoristica a quattro ruote. Già campione europeo di Formula 3 nel 1989 per la Forti corse di Alessandria, aveva esordito in F1 l’11 marzo 1990 su Dallara di Brescia, nel Gp degli Stati uniti d’America, pur senza riuscire a qualificarsi. Nella terra dei canguri era in pista, sotto il diluvio, in tuta rossa col Cavallino rampante, per sostituire il transalpino Alain Prost, tre volte detentore del titolo iridato su McLaren.
Quest’ultimo era stato licenziato dal sodalizio di Maranello per la dichiarazione alla stampa ritenuta lesiva dell’immagine del team del Drake. Aveva definito “un camion” la monoposto di Maranello modello 641/642 al termine del Gran premio del Giappone, a Suzuka, il 20 ottobre precedente. Ad Adelaide era anche l’ultima volta in F1 di un altro virtuoso del volante del Belpaese, Alessandro “Alex” Caffi. Bresciano di Rovato del ’64, figlio d’arte del driver Angelo, aveva debuttato con la Osella di Verolengo torinese nel Gran premio d’Italia a Monza il 7 settembre 1986.
Era presente sul tracciato cittadino a bordo della Footwork-Ford della squadra britannica Arrows di Franco Ambrosio. Infine era la competizione d’addio alla F1 anche per Emanuele Pirro, della bresciana Scuderia Italia-Judd di Giuseppe Lucchini. Romano del 1962, che salirà complessivamente 5 volte sul gradino più alto del podio della 24 ore di Le Mans, aveva avuto la sua “prima” nel Gran premio di Francia del 9 luglio 1989, su Benetton-Ford, rimpiazzando l’inglese John “Johnny” Herbert.
