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30 gennaio

30 Gennaio 2025

Oggi, ma nel 1975, a Roma, al Quirinale, alle 11.30, il capo dello Stato Giovanni Leone riceveva l’esploratore milanese Ambrogio Fogar, di 34 anni, ex assicuratore nel capoluogo lombardo, che era accompagnato dall’onorevole e ammiraglio Luigi Durand De La Penne, medaglia d’oro al valor militare per l’azione di Alessandria d’Egitto nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941 come palombaro della regia Marina durante la seconda guerra mondiale, in veste di presidente della Lega navale italiana, per onorare il titolo di commendatore al merito della Repubblica concesso a Fogar, il 13 gennaio precedente, dopo il successo della circumnavigazione del globo a vela sullo sloop “Surprise”.

L’impresa, su questo tipo di natante - di 11 metri, in legno, su progetto di John Holden Illingworth e realizzato da Niccolò Pulcinelli a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto, dotato di un solo albero e di un unico strallo di prua al quale era inferito il fiocco, che con la randa rappresentava l’intera velatura - era stata messa a segno, dall’1 novembre 1973 al 7 dicembre 1974, in 402 giorni, in solitaria, secondo la direzione opposta ai venti e dunque non in favore delle correnti predominanti, con partenza da Castiglione della Pescaia e arrivo nel medesimo porto. Il singolare cimento (nella foto, particolare, Fogar sull’imbarcazione intento a salutare gli estimatori) lo aveva reso il primo del Belpaese a competere con primatisti di caratura mondiale come lo statunitense Joshua Slocum e i britannici Chay Blyth e Francis Chichester.

E gli aveva permesso di incamerare la medaglia del metallo più prezioso del Comitato olimpico italiano, per lo straordinario merito sportivo, e il Grifone aureo grossetano da parte dell’amministrazione municipale. Tutta la vicenda verrà raccontata dallo stesso protagonista nel libro, che sarà pubblicato nello stesso anno ’75 dall’editore meneghino Rizzoli e che s’intitolerà “400 giorni intorno al mondo”, che sarà best-seller. Poi nel ’78, il 19 gennaio, il “Surprise” sarà vittima dell’attacco delle orche e affonderà con Fogar e il giornalista Mauro Mancini a bordo durante il tragitto da Buenos Aires a Capo Horn, ma i due naufraghi si salveranno sulla zattera autogonfiabile.