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30 luglio

Oggi, ma nel 2018, a Torino, in via Borgo Dora, nel giardino dedicato alla memoria del cardinale Michele Pellegrino, dal Turin Eye, il pallone aerostatico frenato più grande del mondo, di 26 metri di diametro e 36 di altezza, Paolo Gorini faceva cadere il socio Stefano Bernardi, intento a fare manutenzione, recidendo, con un taglierino, la corda di sicurezza.

Di mezzo alla controversa vicenda c’erano vecchi attriti, dovuti all’opposizione di Bernardi alla promozione di Gorini, già pilota dell’aerostato, a direttore tecnico dell’innovativa intrapresa commerciale. Ma anche la fine burrascosa della precedente società di gestione dell’attività, della quale sia Gorini che Bernardi erano stati componenti. La mongolfiera era stata ancorata in quel punto della città sabauda l’1 ottobre 2012. Saliva fino a 150 metri, ovvero 17,5 in meno rispetto alla sommità della Mole Antonelliana, monumento simbolo del capoluogo piemontese. Ma il 17 novembre 2019 ci sarà il fallimento della società addetta alla gestione dell’attrazione, la Avio San Michele, e il pallone, dopo essere rimasto fermo, rischierà di essere smontato. Successivamente verrà rimesso in funzione.

La palla (nella foto, particolare), alimentata ad elio, tenuta fissa a terra da un cavo d’acciaio, mossa in senso alto/basso da un motore elettrico, garantiva, in tutti i giorni di bel tempo dei 12 mesi del calendario, dalle fino alle 19 nei feriali e dalle 10 alle 19 al sabato e domenica, l’accesso di 20 persone per volta, includendo anche visitatori in carrozzina, alla media di 15mila biglietti venduti l’anno, staccati a prezzi dai 10 ai 19 euro a seconda dell’età.

L’iter giudiziario del giallo Gorini-Bernardi, che si snoderà tra sostenitori del tentativo di eliminare il socio scomodo, quindi presunto omicidio, e quelli che accrediteranno la versione dell’incidente involontario, dunque mera fatalità, porterà, il 29 aprile 2022, alla condanna, a 2 anni e mezzo di reclusione, più risarcimento danni da stabilire in sede civile, di Gorini. Ma per lesioni volontariamente gravi e non per tentato omicidio. La vittima, dopo il tonfo da 7 metri d'altezza, verrà ricoverata in ospedale per un anno e ne uscirà riportando invalidità del 35 per cento.