30 ottobre

Oggi, ma nel 1975, a Roma, in via dei Sardi, estremisti di destra a bordo di una Bianchina e di una Lambretta assassinavano, per errore, con cinque colpi di pistola calibro 22 e 38, Antonio Corrado, di 21 anni, estraneo ai giri della politica, ma residente proprio nel “rosso” quartiere San Lorenzo con la madre, scambiandolo per il militante di Lotta continua Enrico Pretuccelli, che abitava proprio nel palazzo vicino al suo, in via dello Scalo San Lorenzo. Ciò si consumava nella situazione di tensione alle stelle e di feroci scontri tra militanti ed esponenti delle forze dell’ordine. Perché, nel pomeriggio del giorno precedente, 29 ottobre, davanti alla sede missina del Prenestino, tre comunisti avevano fatto fuori a fucilate Mario Zicchieri, alias “Cremino”, neofascista di 17 anni. Il malcapitato Corrado (nella foto, particolare, la sua prematura scomparsa di 50 anni addietro verrà commemorata nel murales realizzato sull’edificio dell’ex sala di proiezione cinematografica Palazzo, dall’archivio iconografico Getty Images) era stato con l’amico Antonio Iannelli al cinema a vedere “Il giorno più lungo a Scotland Yard”, film britannico, uscito il 31 luglio precedente, diretto da Don Sharp con la partecipazione degli attori Rod Steiger, Richard Johnson, Lee Remick e l’esordiente Patsy Kensit. Corrado, orfano di padre, era il minore di cinque figli ed era in cerca di un lavoro stabile. Ma tutto era reso più complicato dal fatto che on vedesse da un occhio a causa dell’incidente di gioco occorsogli quando era bambino. L’omicidio dello scrittore e sceneggiatore Pier Paolo Pasolini, che avverrà il 2 novembre di quel 1975, ad Ostia, devierà tutta l’attenzione dal delitto Corrado. Che rimarrà quindi senza un colpevole assicurato alla giustizia. Nonostante negli ambienti della destra eversiva circolasse anche la voce che a premere il grilletto fosse stato Angelo Izzo, tristemente noto per aver preso parte alla cosiddetta strage del Circeo del 29 settembre 1975. Sarà proprio il quotidiano “Lotta continua” a ricostruire l’accaduto nell’edizione del giorno dopo, 31 ottobre,
