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4 giugno

Oggi, ma nel 1994, a Merano, in provincia di Bolzano, Marco Pantani, classe 1970, romagnolo di Cesenatico, della Carrera jeans diretta da Davide Boifava e capitanata da Claudio Chiappucci, detto El diablo, vinceva la tappa numero 14, dolomitica, da 235 chilometri, ovvero la più lunga delle 22 previste, della edizione 77 del Giro d'Italia di ciclismo, partita da Lienz, in Austria, ed era il suo primo trionfo da professionista.

Si assicurò il successo con una discesa spericolata in picchiata verso la cittadina altoatesina, imitando la posizione esasperata (nella foto) più aerodinamica, ma estremamente rischiosa, assunta al campionato del mondo su strada di Chambery, in Francia, del 27 agosto 1989, dall'atleta russo Dmitrij Konyšev, che aveva chiuso la gara iridata in seconda posizione dietro lo statunitense Greg LeMond.

L'impresa di Pantani, come il resto della corsa rosa, era trasmessa in televisione su Italia uno e contribuì a lanciare il futuro Pirata nell'olimpo dei grandi scalatori e funamboli della discesa senza toccare i freni.

La gara organizzata dalla Gazzetta dello sport era partita, da Bologna, il 22 maggio e si chiuderà, a Milano, il 12 giugno, con il russo Evgenij Berzin, del team Gewiss, sul gradino più alto del podio. Pantani, in divisa bianca e azzurra sponsorizzata dall'azienda di abbigliamento veronese, con il secondo sponsor della cedrata Tassoni, su bicicletta marchiata Carrera, vincerà anche la tappa di Aprica, la numero 15, del giorno successivo, di 188 chilometri, scattando sul Mortirolo, in salita. In conclusione dei 3721 chilometri si classificherà secondo, davanti al terzo, lo spagnolo Miguel Indurain della Banesto.