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4 ottobre

Oggi, ma nel 1965, a New York, la visita di Papa Paolo VI negli Stati uniti d’America. Si verificava in occasione del suo intervento all’Organizzazione delle nazioni unite, dove veniva ascoltato dai delegati di 117 Stati, e durante il quale ribadiva la sua contrarietà alla guerra. Era la prima volta di un pontefice (nella foto, particolare, dell’arrivo, alle 9.30, nell’aeroporto newyorkese intitolato alla memoria di John Fitzgerald Kennedy) negli States. Anche se la visita si limitava alla solo città di New York e durava 14 ore. L’arrivo del successore di San Pietro era accolto da un milione di statunitensi, tra i quali la rappresentanza di afro americani era notevole. In televisione, invece, seguivano l’evento cento milioni di telespettatori in tutto il globo.

La notizia del viaggio papale era stata data dalla radio vaticana l’8 settembre precedente. Giovanni Battista Montini, di Concesio, in provincia di Brescia, classe 1897, elevato al soglio pontificio il 21 giugno 1963, aveva accettato l’invito esteso dal birmano Maha Thray Sithu U Thant, terzo segretario generale dell’Onu, eletto il 30 novembre 1961, a venire a portare personalmente un messaggio di pace in occasione del 20° anniversario dall’istituzione dell’Onu, organizzazione fondata ufficialmente il 24 ottobre 1945.

Durante la mattinata del 4 ottobre 1965, alle 11.30, prima di raggiungere il Palazzo di vetro del segretariato dell’Onu, dove il Papa era atteso per l’appuntamento delle 15 dal presidente di turno dell’assemblea generale dell’Onu, il democristiano Amintore Fanfani, in quel ruolo dall’1 gennaio precedente, Papa Paolo pregava nella Saint Patrick’s Cathedral. Poi, al Waldorf Astoria, a Manhattan, incontrava il 36° presidente americano Lyndon Baines Johnson, eletto il 22 novembre 1963. Quindi pranzava con il cardinale cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo metropolita di New York. Alle 18, dopo l’intervento all’Onu, Papa Paolo VI partecipava all’incontro di preghiera organizzato nella Church of the Holy family, sempre a Manhattan. Alle 20.30 veniva celebrata la messa solenne per la pace, allo Yankee stadium, nel Bronx.

Alle 22.30 il capo della Chiesa visitava il padiglione del Vaticano presente all’esposizione universale di Flushing, nel Queens, dove era esposta la statua in marmo della Pietà di Michelangelo Buonarroti, eseguita nel 1499, concessa in prestito dalla Santa sede proprio per quella fiera e trasferita dalla basilica capitolina di San Pietro. Quindi Papa Montini ripartiva in aereo per Roma. La principale ragione che aveva spinto il romano pontefice ad affrontare la trasferta, non priva di insidie, era, in piena guerra fredda, sostenere l'Onu che versava in difficoltà con l'Unione Sovietica e la Francia, soprattutto, che rifiutavano di pagare le quote dei loro contributi alla cassa comune. M anche per appoggiare l’Onu che appariva impotente nel conflitto congolese e che era stata ripudiata in Vietnam. Poi ancora per mostrare la vicinanza del Vaticano all’Onu che era preoccupata per la possibile creazione di un'anti-Onu, formata da nazioni emergenti e ritenute rivoluzionarie, aventi la Cina quale capofila.