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5 dicembre

Oggi, ma nel 1981, la canzone Bette Davis Eyes, del 1974, dell'americana Sharon Myers, alias "Jackie DeShannon", cantata dalla statunitense Kim Carnes, occupava la vetta della classifica musicale italiana per la quarta settimana consecutiva. Il Belpaese era la nazione nella quale il brano riscuoteva maggiore gradimento degli ascoltatori, senza interruzioni, a livello planetario. Negli Usa era stata sul gradino più alto del podio complessivamente per 9 settimane, ma non di seguito. Il numero maggiore di vendite del disco, invece, ci sarà in Francia.

Carnes era di Los Angeles, del 1945, proveniva dal genere folk e aveva debuttato nel 1971, con la ballata Rest on Me. Poi si era comunque data da fare, sempre restando confinata nel segmento country, senza tuttavia riuscire ad ottenere il risultato sperato, fino all’uscita di Bette Davis Eyes (nella foto, particolare, la copertina del vinile dell’81, pubblicato dall’etichetta Usa Emi) che, invece, era in grado di consacrare la sua presenza bionda e la sua voce roca nel panorama della discografia globale.

Decisivo era stato l’intervento di William “Bill” Cuomo, altro esponente del panorama musicale a stelle e strisce di ascendenza italica, nel portare alla ribalta la canzone originale, di 7 anni prima, sfruttando il nuovo arrangiamento, meno boogie-woogie vecchio stile e più pop-rock, rendendo il risultato finale maggiormente orecchiabile. Il testo era stato scritto da "DeShannon", con la partecipazione della cantautrice statunitense Donna Weiss, ispirato dal film Now, Voyager, che verrà tradotto nella lingua di Dante Alighieri come Perdutamente tua, del 1942, con l’attrice americana Ruth Elizabeth "Bette" Davis, diretta dal regista Irving Rapper.

Nella lista dei successi ascoltati dagli italiani Bette Davis Eyes riusciva a scalzare l’inarrestabile primo singolo, (Out Here) On my own, dell’americana Domenica “Nikka” Costa. Quest’ultima aveva 9 anni, era nata a Tokyo, in Giappone, da padre, che suonava con lei nel video ufficiale, compositore di origine tricolore. Nella produzione di (Out Here) On my own era entrato anche Elio Cesari, meglio noto come “Tony Renis”, e il brano era partito come tormentone dell’estate alle spalle e poi era resistito in classifica per 14 settimane diventando record mondiale. A tal punto che risulterà il 45 giri più venduto in assoluto in Italia tra 1980 e il 1981.

Era la cover della canzone, scritta da Lesley Gore e Michael Gore, incisa dall’americana di origine africana, cubana e portoricana Irene Cara, l’anno precedente, il 1980, come colonna sonora del film Fame, diretto da Alan Parker, destinato a divenire iconico.

In Italia Bette Davis Eyes, che sarà considerata dagli addetti ai lavori la canzone più cool degli anni ’80, era entrata in hit parade nell’ottobre precedente e aveva poi stazionato al secondo posto, proprio dietro (Out Here) On my own, che sembrava insuperabile non tanto per la potenza sonora, ma per la tenerezza suscitata dalla baby ugola d’oro.