6 Gennaio

5 Gennaio 2021

Oggi, ma nel 1885, a Criciuma, nello Stato federato di Santa Catarina, in Brasile, 141 immigrati italiani, provenienti da Cordignano, Cappella Maggiore e Vittorio Veneto, tre municipalità in provincia di Treviso, in Veneto, fondavano la città. Situata nel pieno di quello che diverrà noto come bacino carbonifero brasiliano, a 46 metri sul livello del mare, con l'area di 235,627 chilometri quadrati. Il nome scelto era in omaggio al tipo di vegetazione spontanea tipica della zona. Le famiglie dei fondatori erano: Benedeti, Billezimo, Barbieri, Casagrande, Dario, Daros, De Lucca, Martinello, Meller, Millanese, Milioli, Netto, Ortolan, Pavan, Piazza, Pierini, Pizzetti, Scotti, Sonego, Tomè, Venzon, Zanette. Erano arrivate, nel 1879 ed erano salpate dal porto di Genova. Il contesto del loro arrivo in Brasile era quello delle forti e continue ondate di spostamenti migratori verso l'America latina (nella foto, particolare di uno dei primi sbarchi a San Paolo) dal Belpaese, a partire dal 1870. Veri e propri viaggi della speranza organizzati con la fatidica valigia di cartone per cercare fortuna e riscatto, ammazzandosi di fatica in miniera, ma anche il modo di sopravvivere alla cronica mancanza di lavoro e di risorse venutasi a creare, anche nel nord Italia, sul finire dell'Ottocento. Proprio per via delle origini dei fondatori, a Criciuma, tra le attività che diverranno caratterizzanti, vi sarà l'industria della ceramica. Che assumerà rilievo internazionale: dividendo il mercato planetario con la produzione italiana esportata soprattutto dalle botteghe artigiane delle province di Belluno, Udine, Vicenza e Treviso. L'emancipazione della città di Criciuma sarà datata 4 novembre 1925. Il 7 dicembre 2000, proprio in virtù delle origini d'istituzione, verrà firmato, a Criciuma, l'accordo di gemellaggio tra l'amministrazione comunale locale e quella di Vittorio Veneto, con l'intenzione di promuovere iniziative di scambio e di collaborazione sia economiche che sociali. Anche dal punto di vista religioso, l'80 per cento della popolazione di Criciuma sarà cattolica, proprio per influsso del credo dei fondatori italiani, e celebrerà la propria liturgia particolarmente nella cattedrale di São José, ovvero San Giuseppe. La festività più sentita, dopo quella dell'anniversario della fondazione, del 6 dicembre, sarà quella del 4 dicembre, in occasione di Santa Barbara, martire cristiana di Nicomedia, in Anatolia, in Turchia, del 273 dopo Cristo, non a caso protettrice anche dei minatori oltre che degli artificieri. Il Criciúma esporte clube, ovvero la principale realtà calcistica cittadina, verrà fondato, sempre per l'influenza degli immigrati italiani, il 13 maggio 1947, come Comerciário esporte clube, rifondato nel 1976, e per i colori delle divise, il giallo, il nero, il bianco, adottati nel 1984, il sodalizio sportivo verrà soprannominato Tigre.

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