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6 ottobre

Oggi, ma nel 1979, a Washington, Papa Giovanni Paolo II, nel suo terzo viaggio apostolico, era il primo pontefice della storia della Chiesa cattolica ad essere ricevuto alla Casa bianca, la dimora ufficiale del presidente degli Stati uniti d’America. Il 264° successore di San Pietro, Karol Wojtyla, reduce dalla visita in Irlanda, puntava negli Usa e incontrava Jimmy Carter. Veniva accolto (nella foto, particolare, i due statisti insieme nel prato meridionale della residenza presidenziale a stelle e strisce) con tutti gli onori riservati ad un capo di Stato, oltre che massima autorità religiosa cattolica.

Il trattamento era nettamente diverso rispetto a quanto avvenuto, il 4 ottobre 1965, a Paolo VI. Quest’ultimo, che era stato il primo sommo esponente della gerarchia vaticana ad essersi recato negli States, a New York, in occasione del ventennale dalla istituzione dell’Organizzazione delle nazioni unite, aveva visto il presidente Lyndon Baines Johnson solo fugacemente e in una stanza d’albergo, al Waldorf Astoria. Dopo il viaggio di Giovanni Paolo II, che stazionava un’ora alla Casa bianca, arrivato in auto da Boston, dove era atterrato, il secondo Papa che verrà ospitato nello studio ovale sarà Benedetto XVI. Avverrà il 16 aprile 2008 e sarà ricevuto dal presidente George Bush junior.

L’incontro tra Carter, 39° presidente Usa, in carica dal 20 gennaio 1977, e Wojtyla era importante anche perché il Papa polacco si trascinava dietro controverse considerazioni politiche internazionali sull’essere stato elevato al soglio pontificio, il 16 ottobre 1978, proprio grazie all’appoggio degli americani che avrebbero reputato in lui, proprio per la sua origine e per il suo trascorso, un prezioso alleato contro la crescente minaccia comunista nel blocco sovietico in piena guerra fredda.  Oltre a colloquiare con Carter e la moglie Rosalynn, Wojtyla, a New York, incontrava anche 20mila giovani, al Madison Square Garden, e poi, allo Yankee stadium, teneva il suo discorso di pace davanti a 75mila persone. Quindi si trasferiva a Filadelfia, dove visitava il santuario nazionale di San Giovanni Neumann, ovvero la chiesa ospitante le spoglie di San Giovanni Nepomuceno Neumann, vescovo cattolico di Filadelfia, di origine boema, naturalizzato Usa, morto proprio a Filadelfia, il 5 gennaio 1860, primo santo americano, canonizzato, il 19 giugno 1977, da Papa Paolo VI. L’8 ottobre, ultimo giorno della sua trasferta, invece, lo dedicherà alla Madonna, visitando il santuario dell’Immacolata concezione dell’Università cattolica, sempre a Washington, caratterizzato dalla cappella votiva dedicata alla Madonna di Czestochowa.