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7 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1920, a Villa Collemandina, in provincia di Lucca, alle 7.56, la terra tremava originando quello che passerà alla storia come il terremoto della Garfagnana e della Lunigiana, del X grado della scala Mercalli, causando 171 morti e 650 feriti. La scossa durava 15 secondi. Le vittime erano prevalentemente donne, vecchi e bambini, poiché, in un comprensorio principalmente ad economia agricola, all’ora del sisma, complice anche il clima favorevole, gli uomini si trovavano nei campi a lavorare.

Le abitazioni franavano in gran parte (nella foto, particolare, residenti tra i resti degli edifici crollati, dall’archivio Paolo Marzi), poiché costruite in economia: più che da mattoni, con ciottoli di fiume arrotondati e malta al posto del vero cemento. Alle 9.30 arrivava in macchina, a Fivizzano, dalla tenuta di San Rossore di Pisa, il sovrano sabaudo Vittorio Emanuele III, in borghese, scortato dal suo primo aiutante di campo, il generale Arturo Cittadini, e dal vice ammiraglio Guido Biscaretti di Ruffia, già suo secondo. Tra i soccorritori, i primi ad entrare in azione saranno i marinai della nave da battaglia “Conte di Cavour” della regia Marina militare italiana, che era all’ancora a La Spezia, con il compito di salvare eventuali superstiti intrappolati tra le macerie, di sgomberare il grosso dei detriti e di disseppellire i cadaveri. La stazione ferroviaria di Aulla, nel comprensorio di Massa-Carrara, diverrà il punto di raccolta e di smistamento degli aiuti umanitari. Questi ultimi verranno inviati dalla Piazza marittima di La Spezia, tramite treno speciale.

Si tratterà soprattutto di: materassi, coperte, cuscini, indumenti, alimenti d’emergenza e medicinali. Oltre alla già citata Villa Collemandina, gli abitati venivano rasi al suolo anche a Vigneta, frazione di Casola in Lunigiana, in quel di Massa-Carrara, e a Fivizzano. Danni ingenti venivano registrati anche a Comano, Filattiera, Pontremoli, Calcinaia, nel pisano. Vergato, nel bolognese, Frassinoro e Pievepelago, nel modenese, Sarzana, nello spezzino.