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8 Settembre

Oggi, ma nel 1979, a Pescara, nel garage del palazzo quadrifoglio, veniva rapito il pescarese Lorenzo Barberini, di 21 anni, rampollo dell'imprenditore del settore ottico Pietro, originario di Fabriano, in provincia di Ancona, nelle Marche, da Domenico Rapattoni, di 25 anni, di Cepagatti, disoccupato, e Silvano Ferrone, di 32, di Pianella, agricoltore. Era il primo caso del genere in Abruzzo. Al quale seguiranno le vicende del costruttore edile Armando Caldora, del 1982, e del commerciante di casalinghi Alfredo Capacchietti, ugualmente nell'82, in una stagione, quella degli anni di piombo, che vedeva la crescente piaga dei sequestri di persona, non solo da parte dell'anonima sarda, affliggere tutto il Belpaese. Per il riscatto di Lorenzo Barberini verranno chiesti 150 milioni di lire, poi saliti a 250, con una lettera che Rapattoni e Ferrone faranno trovare alla madre di Lorenzo, Maria Cerceo, nella chiesa dello Spirito Santo, a Pescara. Secondo la versione ufficiale il ragazzo riuscirà a liberarsi, da solo, prima della consegna dei soldi da parte del padre, tornato appositamente da Bologna. Scapperà, come lui stesso racconterà alle forze dell'ordine, saltando il recinto, alto tre metri, del vecchio zuccherificio nel quale era stato tenuto segregato e raggiungendo da solo, con l'aiuto di alcuni passanti, la stazione dei carabinieri situata sulla via Tiburtina. Il 28 settembre successivo, Rapattoni e Ferrone, arrestati una settimana dopo il rapimento, mentre tentavano di incassare il riscatto, nonostante non avessero più l'ostaggio, verranno condannati, per direttissima, in primo grado, a 18 anni di carcere. Pena che, il 28 febbraio 1980, verrà ridotta, a 13 anni, dalla corte d'appello dell'Aquila. Dopo la cessione dell'industria fondata nel 1963 e divenuta realtà di spicco mondiale nella produzione soprattutto di filtri solari, -che l'1 agosto 2018 verrà rilevata dal gruppo Luxottica di Leonardo Del Vecchio- Lorenzo Barberini, continuando la tradizione avviata nel 1922 dal nonno, gestirà quattro negozi di occhiali. Ossia quello storico, di corso Umberto I, nel capoluogo adriatico, all'angolo con via Cesare Battisti, l'altro, posto sempre su corso Umberto I, nel palazzetto Imperato di stile liberty (nella foto, particolare dell'interno, con vista sulla vecchia stazione ferroviaria), il terzo su viale Pindaro, davanti alla facoltà di architettura dell'università "Gabriele d'Annunzio", il quarto a Montesilvano, in corso Umberto I.

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