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9 gennaio

Oggi, ma nel 1991, a Taranto, in via Lisippo, nel quartiere Tamburi, sicari della Sacra corona unita, che rimarranno ignoti, nel tentativo di uccidere Cosimo Guarino, di 37 anni, freddavano anche la figlia, Valentina, di 6 mesi. L’agguato mortale avveniva mentre i Guarino erano a bordo della loro Lancia Prisma. Il padre di Valentina era il cognato del boss Gianfranco Modeo. Quest’ultimo era alla testa di una delle faide malavitose più cruente del periodo. Una mattanza con 31 cadaveri solo nel 1990.

Modeo destava preoccupazione per gli schieramenti avversari nonostante fosse in carcere, a scontare la condanna a 22 anni di reclusione per omicidio, insieme ai fratelli Riccardo e Claudio. Il clan Modeo (nella foto, particolare, 3 dei 4 fratelli, da sinistra a destra: Gianfranco, Claudio e Riccardo. Antonio, detto “il messicano”, fratellastro degli altri, considerato il vero leader, era stato ammazzato, il 16 agosto 1990, a Bisceglie) aveva collegamenti d’affari, bische, estorsione, usura, contrabbando di sigarette, con altre zone calde del Belpaese.

Con la Calabria, tramite le famiglie Bellocco di Rosarno e Morabito di Africo Nuovo. Con la Sicilia, tramite la famiglia Pullarà di Palermo. Con la Lombardia, tramite la famiglia Fidanzati di Milano. Ma anche rapporti foschi con Licio Gelli, il venerabile della loggia massonica deviata Propaganda 2. I Modeo avevano rappresentato la Nuova camorra pugliese, schierata con i cutoliani della Nuova camorra organizzata di Ottaviano. Maddalena, la mamma della piccola Valentina, invece, riusciva a salvarsi dalla pioggia di piombo.

Dopo la gragnola di proiettili, per Valentina la corsa nell’ospedale Santissima Annunziata si rivelava inutile poiché era stata centrata al volto. La notizia dell’assassinio di Valentina Guarino destava scalpore perché scardinava l’antica convinzione secondo la quale la mafia e le altre criminalità organizzate correlate non fossero solite puntare le proprie armi contro gli innocenti. Lo scoppio della guerra del Golfo, che avverrà il 17 gennaio successivo, toglierà gran parte dell’attenzione mediatica al delitto Guarino e alla prematura fine di Valentina.