Addio Bonelli-Nolitta e grazie per Zagor

Per me Sergio Bonelli è stato sempre Guido Nolitta. Il suo vero nome l'ho scoperto pochi anni fa leggendo per caso un articolo di giornale. Da ragazzino il mio eroe a fumetti era una delle sue creature, Zagor. Nella mia biblioteca , recuperata dalle macerie della mia casa di Onna, ci sono ancora i primi cento numeri originali di quel personaggio senza macchia e senza paura. Ricordo ancora ogni mese la grande attesa per l'uscita in edicola e poi gli scambi con i coetanei: ti faccio leggere Zagor se tu mi fai leggere il comandante Mark o Tex. Per tanti anni, preso dal lavoro e dalla famiglia, avevo smesso di acquistare Zagor. Quando mio figlio Domenico è cresciuto, ogni tanto , quando andavamo insieme a comprare i giornali lo spingevo a prendere anche una copia di Zagor per farla leggere a lui ma in realtà per leggerla io. Dopo il terremoto, così, in maniera automatica e inconsapevole, senza più i miei ragazzi con cui condividere il futuro, ho cominciato ad acquistarlo di nuovo. Negli anni sono cambiati i disegnatori ma la copertina firmata Ferri è inconfondibile. Per me era sempre lo stesso Zagor con il mitico Cico a fianco , quel simpatico grassone, l'unico in grado di farmi sorridere pur dentro un buco nero infinito. Chissà, sprofondato nella tragedia, in quei personaggi ho ritrovato la mia infanzia, i miei sogni, un mio ideale di giustizia. Tutto svanito il sei aprile del 2009. E' come se avessi voluto ricominciare la mia vita da lì. E oggi non mi perdo un numero, compresi gli speciali e gli albi a colori. A colori come, tanti anni fa, quel numero cento che attesi a lungo quasi fosse una conquista. Oggi ho saputo che Sergio Bonelli non c'è più. Non l'ho mai visto di persona. Non ci ho mai parlato. Non gli ho mai scritto. Eppure è stato ed è ancora il migliore dei miei amici. Grazie Guido Nolitta per Zagor e per tutto il resto.