Cialente e gli avversari matti

Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente non avendo argomenti seri per replicare a un attacco politico da parte del consigliere comunale Vincenzo Vittorini _ che criticava il fatto che il primo cittadino fosse tornato a lavorare part time alla Asl, e quindi, di fatto, toglierà tempo alla sua attività pubblica _ gli ha dato del matto facendo intendere che è pericoloso anche nella sua attività privata. Vittorini è un chirurgo. La malattia mentale di Vittorini deriverebbe dalla tragedia subìta il sei aprile del 2009 quando sotto le macerie ha perso la moglie e la figlia. Quella di accusare gli avversari politici di essere pazzi è retaggio dei peggiori regimi della storia. Ricordo a me stesso, però, che anche il presidente Berlusconi, un giorno di un paio di anni fa disse che non sarebbe venuto più all'Aquila per paura di trovare qualche matto (riferendosi soprattutto ai parenti delle vittime) che avrebbe potuto aggredirlo. L'atteggiamento di Cialente _ mi hanno riferito che quando non gradisce quello che scrivo sul Centro si rivolge ai suoi collaboratori dicendo: che ci volete fare, è un poveretto distrutto dal dolore che non sa più quello che dice e che scrive _ è quindi tipico di chi si sente padrone del mondo e non sopporta più voci dissonanti. Altra similitudine. Nei suoi lunghi sermoni sui media il sindaco tollera poco le domande e se qualcuno prova a interromperlo mutua il "mi consenta" di Berlusconi con un più provinciale "mi lasci dire". Una sorta, questo sì, di delirio di onnipotenza che chissà dove porterà questa martoriata città.