Lodovico, addio a un giornalista

Potevi anche non sentirlo per mesi. Ma sapevi che Lodovico c'era. C'era sempre. Con "Cicci" Petrarca ho lavorato gomito a gomito in tante occasioni. Lui, cronista Rai, noto e stimato, io giovane alle prime armi: eppure mai un atteggiamento spocchioso o di superiorità ma, anzi, sempre cortese, disponibile, pronto a mettersi in gioco. Ludovico non si accontentava, la notizia per lui era un osso da spolpare anche quando non c'era più carne da azzannare. Cercava sempre quel qualcosa in più, quel piccolo dettaglio che poteva illuminare il quadro complessivo di una vicenda. Dopo il terremoto è venuto a trovarmi quasi subito mettendosi a disposizione: qualsiasi cosa ti serve, chiama, mi disse. E ogni tanto, anche senza un preciso motivo, mi cercava al telefono per parlare un po' e sapere come stavo. Qualche mese fa l'ho cercato io, mi rispose sua moglie. Lui non poteva parlare perchè aveva da poco subìto un intervento. Mi fece richiamare dopo poco per sapere se avessi bisogno di qualcosa. Ludovico era questo, generoso fino in fondo. Ciao Lodovico. Ci mancherai.