Lucrare sul terremoto in base alla legge

Un cittadino dell'Aquila   mi scrive:  "La cosa che fa più rabbia della ricostruzione è vedere fienili, stalle (utilizzate non a fini imprenditoriali ma ad uso privato) e case che da decenni erano disabitate, rifiorire e trasformarsi magicamente in ville e condomini. Di contro ci sono molti cittadini ancora nei map e nel progetto case che attendono la ricostruzione dell’abitazione dove realmente vivevano fino al 6 aprile 2009. Sembra che le varie ordinanze emesse e la legge sulla ricostruzione permettano anche la ricostruzione di fienili abbandonati e catapecchie. Però diano almeno una priorità: prima le case e le attività commerciali, poi le catapecchie, i fienili, le stalle e le chiesette di campagna mai usate e sempre chiuse anche prima del terremoto. Mi sembra una cosa talmente ovvia. Però evidentemente l’ovvio non è per tutti uguale se si fanno leggi così distorte e ingiuste che permettono una ricostruzione simile. Però viene rabbia perché i soldi che si usano per la ricostruzione sono i nostri soldi. Io non voglio ricostruire fienili e ex catapecchie disabitate. Sono invece ben contento quando si ricostruisce una casa, un palazzo, un’attività commerciale “viva” prima del terremoto. Alcuni esempi : una catapecchia, forse fienile prima del terremoto, sulla strada 5 bis diventata villetta; diversi caseggiati  in due Comuni vicini all'Aquila prima non abitati e ora rimessi a nuovo e in attesa di affitto. E sono  sono solo i casi più eclatanti e quelli che ho visto io.  Ma ce ne sono molti altri". 

E' l'ennesima puntata di "Come lucrare sul terremoto in base alla legge e vivere felici".

 

Ps: i palazzi vincolati dell'Aquila non ha un tetto di spesa (in un paio di casi l'indennizzo ha sfiorato i 30 milioni), le case distrutte delle frazioni hanno invece dei tetti di spesa e dall'ufficio speciale vengono praticati tagli che in alcuni casi non permetteranno la ricostruzione se non con esborso compensativo da parte del proprietario. Della serie : a chi ha denaro a palate viene rifatto tutto,  chi arriva a stento a fine mese dovrà risparmiare soldi da spendere poi  per poter rientrare  nella sua casetta.