Acqua a singhiozzo in paese I residenti chiedono i danni

Gissi, protesta per la carenza idrica che dura da 7 mesi nella parte alta del borgo Le famiglie scrivono al difensore civico regionale: il servizio va garantito

GISSI. Acqua a singhiozzo in paese. I residenti della parte alta del borgo da tempo soffrono la sete e restano per ore all’asciutto. Le famiglie dopo aver contattato più volte, ma inutilmente, la Sasi, hanno deciso di rivolgersi ad un legale. Ieri gli avvocati Fabio Giangiacomo e Nicola Raducci hanno inoltrato un ricorso all’ufficio del Difensore civico della Regione. «Ventotto famiglie residenti del centro storico dallo scorso mese di novembre non ricevono più acqua corrente neppure al mattino», scrivono gli avvocati. Il disservizio è stato segnalato alla Sasi l’11 e poi il 21 novembre 2013. La Sasi avrebbe accertato che la mancanza di acqua è da ascrivere alla conformazione della rete idrica e alle numerose rotture della condotta.

«È evidente che privare i cittadini di un servizio di prima necessità rappresenta un fatto grave. Va trovata al più presto una soluzione», rimarcano gli avvocati Raducci e Giangiacomo. «La Sasi deve garantire un servizio continuo, regolare e senza interruzioni, così come è previsto dalla carta del servizio idrico integrato e dal codice civile. Purtroppo le richieste di soluzione inviate alla Sasi sono rimaste totalmente inevase», annotano i legali delle famiglie all’asciutto da sette mesi. I due avvocati invitano l’Ato (l’Ente d’ambito ottimale) e l’assessorato a prendere tutte le dovute informazioni per arrivare a una soluzione. «I cittadini di Gissi non sono cittadini di serie B. Pagano il servizio idrico e vanno serviti», insistono Raducci e Giangiacomo. La condotta che provoca i blackout idrici è in località Marcianese. I ricorrenti chiedono aiuto al difensore civico affinchè ordini una immediata ispezione e riparazione. Gissi soffre la sete da anni.

A novembre 2012 l’attuale sindaco, Agostino Chieffo, all’epoca vicesindaco, inviò una lettera-esposto alla Procura della Repubblica di Vasto chiedendo di individuare e punire i responsabili del disservizio che provocava grossi disagi alla popolazione. Già allora fu puntato il dito contro gli impianti di sollevamento e le perdite idriche. Secondo i cittadini, nonostante i solleciti nessuno cerca di tamponare le falle con la conseguenza che il centro storico (che è anche la parte alta del paese) anche quando tutto funziona, non riesce ad avere acqua. Da sette mesi il problema si è aggravato. Gli avvocati Raducci e Giangiacomo confidano ora nell’intervento del difensore civico sperando che vengano assunte iniziative urgenti per dare alle famiglie ciò che spetta loro di diritto. (p.c.)

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