Acqua, chi ha pagato sarà rimborsato ma solo tra un anno

Il sindaco assicura il conguaglio delle somme non dovute Riccardo (Idv): annullare le bollette costerà 35mila euro

CHIETI. Pasticcio bollette dell’acqua, doppia beffa per chi ha già pagato l’acconto 2012. Prima che le bollette fossero annullate, era prevista la scadenza del 10 dicembre per pagare. Chi s'è affrettato a dare quel che doveva non avrà nulla indietro.

«La somma versata non viene restituita», dice il sindaco Umberto Di Primio, «quando arriverà il saldo, si dovrà ricevere o versare la differenza accertata».

Se, dunque, chi ha aspettato l’evoluzione della vicenda non pagherà prima che arrivi la bolletta corretta, con tanto di rateizzazione tra il 20 gennaio e il 20 marzo, chi ha voluto essere più che puntuale, anticipando i tempi di versamento inizialmente previsti, non solo ha pagato tutto in una volta ma anche molto prima degli altri. Il sindaco cerca di minimizzare la situazione.

«Sembra siano in circa 1500 su oltre 27 mila utenti ad essere in questa situazione», afferma, «e nella gran parte dei casi ha pagato chi ha riscontrato un acconto in linea con i consumi abitudinari e di importo non molto alto. Per chi ha pagato», continua il primo cittadino, «non resta che aspettare il saldo 2012, che verrà calcolato con le letture dei contatori nel 2013, e che probabilmente arriverà verso la fine dell’anno prossimo, con la somma di differenza da avere o dare a conguaglio».

Non accenna a placarsi la polemica sulle bollette pazze di Teateservizi. Giampiero Riccardo dell’Idv avverte: «Avere annullato le bollette dell'acconto 2012 costerà oltre 35 mila euro in più alla collettività. L'annullamento», continua il coordinatore regionale giovani dell’Idv, «all'apparenza potrebbe sembrare un successo per gli utenti e una dimostrazione di concretezza e operosità dell'amministrazione comunale. La realtà è che si tratta di un enorme pasticcio, che produrrà ulteriori conseguenze a danno dei cittadini, oltre che l’ennesimo disastro economico per le già agonizzanti casse comunali. Inviare nuove fatturazioni a più di ventisettemila utenze ha un costo, quantificabile in oltre 35mila euro, che necessariamente inciderà sulla qualità di altri servizi essenziali».

E se il sindaco dice che sarà la stessa Teateservizi a pagare ciò che ha sbagliato, l’esponente dell’Idv non può che rimarcare il fatto che l'azienda è del Comune: «A meno che il sindaco non voglia dire che saranno i diretti responsabili, a partire dal cda dell’azienda, a rimetterci di tasca propria».

Per Luigi Febo di Chieti per Chieti, infine, non ha gambe per camminare la giustificazione del sindaco di una corsa alle bollette per i debiti ereditati dalla precedente amministrazione.

«Basta leggere il parere del collegio dei revisori dei conti al bilancio previsionale 2012», dice Febo, «per capire che l’accusa non ha senso. L’ amministrazione Di Primio ha utilizzato i soldi lasciati da noi sul pagamento della fornitura idrica 2007-2008 per pagare, utilizzando 1 milione 381mila 949, quella degli ultimi due bimestri 2010. E', così, andata a intaccare l’accantonamento per forniture idriche lasciato da noi pari a 5 milioni 447 mila 146 euro, che avrebbe dovuto far fronte al debito con l’Aca di 5milioni e 471mila euro, con uno scarto di soli 24mila 757mila, del tutto accettabile».

Sipo Beverelli

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