Acqua col kit, in un mese venduti 12mila litri

Successo della fonte oligominerale a pagamento nella versione naturale e frizzante

FARA SAN MARTINO. I numeri del successo indicano 12mila litri erogati in trenta giorni. Quindi 400 litri al giorno. Che divisi per le sei bottiglie di cui si compone il kit in vendita in municipio, fanno una media di circa 70 famiglie che, quotidianamente, vanno alla fonte San Martino per rifornirsi di acqua oligominerale, liscia o frizzante, a "chilometro zero". L'acqua non ha l'odore di cloro; è microfiltrata, cioè libera da impurità calcaree; è freschissima. Visto che un litro costa 10 centesimi, il Comune in un mese ha incassato circa 900 euro. Tolti i 720 euro che l'ente, ogni trenta giorni, deve dare per contratto alla ditta che ha affittato l'apparecchiatura per spillare quell'acqua, ecco che nelle casse del Comune restano 180 euro. Straordinario in periodi di rubinetti chiusi nei trasferimenti statali. Ottimo, poi, se si considera che andare alla fonte con il kit di sei bottiglie infrangibili, significa togliere dalle discariche altrettanti contenitori in plastica. Dunque anche un risparmio per il Comune e, di riflesso, per le tasche dei cittadini. Tutto questo è il bilancio del primo mese di attività della iniziativa "Bevo sostenibile-la mia acqua a chilometro 0", voluta dall'amministrazione comunale di Fara San Martino con la creazione della fonte dove sgorga l'acqua della sorgente San Pietro (fiume Verde), oligominerale e "utilizzabile per la bibita in situ".

«Sono soddisfatto», racconta il gestore della fonte, Domenico D'Onofrio, di Villamagna, titolare dell'azienda Dd Water, «anche perché vengono a prendere l'acqua di Fara anche dai paesi vicini. Vuol dire dire l'iniziativa funziona. Quella del Comune è stata una scelta intelligente: è come se uno volesse prelevare del latte fresco di giornata». «I dati del primo mese ci confortano», aggiunge il sindaco, Antonio Tavani, «anche perché significa che le famiglie partecipano in maniera consapevole alla finalità del progetto che è quella della sostenibilità ambientale. Questo risultato fa piacere doppiamente: perché i faresi valorizzano una risorsa locale e perché hanno colto lo spirito che si voleva dare a questo progetto. Le somme che il Comune incasserà dalla vendita dell'acqua saranno reinvestite in finalità ambientali. Tra l'altro stiamo pensando di aprire un'altra fontana nella zona dei lavatoi». (r.o.)

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