«Acqua e rifiuti, così il Pd gestisce potere»

Di Domenico (Pdl): enti utilizzati per mettere a posto strumentalmente le proprie bandierine

LANCIANO. Isi, Sasi e EcoLan. Ovvero acqua e rifiuti. Sono questi gli enti, e i beni, in questo periodo al centro di roventi polemiche soprattutto per quanto concerne i rispettivi consigli di amministrazione (Cda): quello dell’Isi, appena rinnovato, di centrosinistra, così come quello Sasi, mentre il Cda Ecolan di centrodestra. Ad intervenire nella querelle è il consigliere comunale Marco Di Domenico (Pdl) che striglia il centrosinistra e chi usa questi enti come «occasione per riposizionare bandierine e orientarne i poteri. Le risorse idriche e i rifiuti, con le delicate problematiche ambientali e gestorie connesse, sono un bene comune non strumentalizzabile», sottolinea Di Domenico, «né tanto meno adoperabili per difendere posizioni personali e di qualche comparuccio o per risolvere problemi di reddito più o meno indirettamente».

Sul caso Isi-Sasi, la mancata fusione delle due società e la nomina di un nuovo Cda Isi di centrosinistra, il consigliere frentano solleva alcune perplessità. «Al centrosinistra, soprattutto al Pd e al suo segretario provinciale e sindaco di Altino, Camillo Di Giuseppe, stanno molto a cuore l’acqua e i rifiuti non come bene di tutti ma come occasione per riposizionare bandierine e orientare al meglio loro posizioni e ruoli, quindi agiscono strumentalmente», dice il consigliere alludendo alla nomina a presidente dell’Isi di Vincenzo Antonucci, che dovrà traghettare la società verso la fusione con la Sasi, presieduta da Domenico Scutti, che, per Di Domenico «non brilla nella attività gestoria».

Una nomina particolare, quella di Antonucci, per il consigliere Pdl che ne ricorda i ruoli rivestiti: consulente del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, legale fiduciario del Comune per l’urbanistica, ex legale della passata opposizione per ricorsi contro la Vas, il Prg e l’edilizia concertata, arbitro tra Comune ed Ecologica Sangro su Serre, ex pm onorario della Procura. Di Domenico ne ha anche sulla questione della Ecolan, ex consorzio rifiuti, il cui Cda di centrodestra, secondo Di Giuseppe, «dovrebbe essere rivisto e aprire le porte a un rappresentante di centrosinistra che dia più equilibrio e che risponda realisticamente alla nuova situazione politica».

Vicenda Ecolan. «Il can can montato dal consigliere Antonio Bianco e da Di Giuseppe tradisce ben altri fini», conclude Di Domenico, «che nulla hanno a che vedere con il mandato amministrativo paventato e con le prerogative di consigliere comunale e di sindaco: insomma nulla di politico e di legittimo. Stanno dimostrando solo di voler conseguire il controllo di società partecipate». (t.d.r.)

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