Acqua, licenziato il direttore della Sasi 

Lanciano. Il presidente Basterebbe: «Non c’è più fiducia». Marone: «Impugno il provvedimento»

LANCIANO. Licenziato il direttore generale Giorgio Marone. Tempi duri in Sasi dove il presidente Gianfranco Basterebbe oltre ai problemi legati alle condotte colabrodo, alla crisi idrica e ai razionamenti dell’acqua, deve risolvere anche questioni organizzative interne, come la diffida dell’Ersi (Ente regionale per il servizio idrico integrato) per alcuni contratti dirigenziali da lui firmati e ora il licenziamento del direttore generale Marone. L’ingegnere termolese è stato messo alla porta dalla Sasi per “giusta causa” anche se, per Marone, quanto avvenuto sarà esaminato «nelle opportune sedi giuridiche».
Insomma, un licenziamento non di certo indolore per l’ente. «È venuto meno il rapporto fiduciario dell’ingegnere con me e il Cda», dice lapidario Basterebbe, «non si poteva andare avanti e c’è stata la risoluzione immediata del rapporto, con licenziamento per giusta causa». E quell’“avanti” sarebbe stato almeno fino al 2021. L’incarico, dato dopo un concorso, era infatti triennale (firmato a marzo 2018) e rinnovabile, per un compenso di 120.000 annui lordi in base a quanto stabilito dai contratti nazionali dei dirigenti Confservizi e Federmanage.
«È vero che sono stato licenziato per giusta causa», spiega Marone, «ma ritengo il licenziamento illegittimo e lo impugnerò nella sede giurisdizionale deputata. Il licenziamento è avvenuto per due motivi. Il primo: ho sospeso l’efficacia di alcuni avanzamenti di carriera a dirigente in quanto ritenevo che il deliberato del Cda fosse illegittimo, tant’è che chiesi al consiglio l’annullamento in autotutela degli atti. Tra l’altro l’ente regionale Ersi, che svolge il controllo analogo sui gestori, ha confermato che la nomina a dirigenti era illegittima, diffidando la Sasi ad annullare l’atto. Secondo motivo: ho proposto il 30 marzo una riorganizzazione aziendale, di competenza della direzione generale, urgente e necessaria per far fronte alla prossima emergenza idrica per siccità, ma la risposta è stato il licenziamento».
Ci saranno quindi strascichi per l’ente che, per le assunzioni e progressioni verticali ha avuto anche un esposto alla corte dei conti dell’Aquila da parte di Giovanni D'Orsogna Bucci e Rocco Giuseppe Lucci, consiglieri comunali rispettivamente di Lanciano e di Colledimacine. I due, assieme a tre consiglieri di Taranta Peligna, ora hanno scritto una lettera aperta ai sindaci soci della Sasi affinché si facciano avanti per controllare la società. (t.d.r.)
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