Acqua vietata per scopi alimentari: la rabbia di negozianti e ristoratori 

Restano in vigore i provvedimenti nelle zone costiere di Vasto e San Salvo (anche Piana Sant’Angelo) Molino: «Operatori turistici preoccupati». Pollutri: «Non è un bel biglietto da visita per tanti visitatori»

VASTO. Il problema non è grave, i valori sono solo lievemente alterati ma il divieto di usare l'acqua per uso alimentare resta. L 'acqua fornita alla riviera nel tratto compreso fra Vasto a Montenero di Bisaccia non si può bere. I sindaci di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia, rispettivamente Francesco Menna, Tiziana Magnacca e Simona Contucci, mantengono il divieto di utilizzare l'acqua per scopi alimentari. Il provvedimento riguarda anche la zona industriale di Piana Sant'Angelo, a San Salvo. Sotto accusa finisce il fiume Trigno, ma al momento nessuno sa spiegare perché periodicamente si verifichi l'inconveniente. I sindaci hanno disposto il divieto a scopo cautelativo e a tutela della salute pubblica, dopo aver letto la nota del Sian, il Servizio alimenti e della nutrizione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.
I residenti chiedono di conoscere le cause. «Senza una diagnosi corretta è difficile trovare un rimedio», dicono a Piana Sant' Angelo. «Anche se il problema non è grave va trovata la causa», dice Giovanni Mariotti, «Arap fa il suo dovere per il bene della salute pubblica. Chi è responsabile della fornitura metta in campo le opportune e necessarie azioni. Lo dico da cittadino a anche da medico».
Le ordinanze hanno sollevato non poche polemiche. La frequenza con cui si registra l'inquinamento è stigmatizzato dagli operatori commerciali e turistici. E non solo oro da loro. «Gli operatori sono esausti e preoccupati», sostiene Piergiorgio Molino, presidente del consorzio di operatori Vivere Vasto Marina. «I problemi», afferma Molino, «sono dovuti all'incuria della manutenzione dei fiumi e delle zone vicine. È necessario intervenire con un’adeguata manutenzione e valutare se in futuro possa essere possibile allacciare anche la zona rivierasca all'acquedotto Del Verde. L'economia già provata dal Covid non trae certo giovamento dai problemi idrici». La pensa allo stesso modo Angelo Pollutri, titolare dell'Hotel Venezia. «Si continua a traccheggiare con il rimpallo delle responsabilità», dice Pollutri, «Al danno si aggiunge la beffa. La non potabilità dell'acqua sulla riviera di Vasto e San Salvo in questo periodo è un grosso problema. Ci sono tantissime persone provenienti da tutta Italia e 300 dall'estero. Presentare come biglietto da visita l'assenza di acqua potabile non è certo il massimo». L'ex sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, punta il dito contro la politica da tempo assente. «Si continua a promettere senza fare fatti concreti», dice Marchese, «sono anni che permangono questi problemi ma ad oggi oltre ai comunicati stampa che arrivano da più parti, non giunge altro. Non ci sono investimenti per ammodernare la rete idrica».
Ad aggravare la situazione a Vasto è arrivata anche la sospensione idrica in via Del Porto. «A seguito», ha fatto sapere il Comune ieri mattina, «di un lavoro urgente di riparazione alla rete idrica che potrebbe arrecare disagio o pericolo a persone e cose, è necessario un intervento di interruzione delle fornitura non differibile nella zona di via Del Porto». In serata il problema pare sia stato risolto ma non sono mancate le proteste.
©RIPRODUZIONE RISERVATA