Acque marine di buona qualità San Vito bocciato in due punti

6 Maggio 2014

Costa frentana: i primi dati sui prelievi dell’Arta certificano la pulizia di un ampio tratto di costa Divieti di balneazione nei tratti a nord della foce del fiume Feltrino e a sud di Fosso Cintioni

SAN VITO. La stagione primaverile bussa timidamente alle porte e con essa si riaccendono anche le speranze di bagnanti e turisti di poter tornare a frequentare le spiagge e le acque del litorale abruzzese.

Le analisi dell’Arta. I dati pubblicati sul sito dell’Arta Abruzzo (Agenzia regionale per la tutela ambiente), raccontano che da Fossacesia a Rocca San Giovanni, passando per San Vito Chietino, ci aspetta un mare di buona qualità. I dati si riferiscono a prelievi del 15 e 22 aprile scorsi. Sono pochi i punti critici e riguardano essenzialmente San Vito.

I dati su San Vito. Tornano le criticità storiche del paese amato da Gabriele D'Annunzio. Si tratta del tratto a nord della Foce del fiume Feltrino (100 metri a nord) e della zona a sud di Fosso Cintioni (50 metri a sud). I prelievi hanno rilevato concentrazioni che superano i limiti consentiti per le acque di balneazione di enterococchi ed eschierichia coli, indicatori di contaminazione fecale che consentono di stimare, come evidenziato dall’Arta, «il rischio igienico-sanitario legato alla possibilità di contrarre malattie a propagazione oro-fecale (come salmonelle, leptospire, eccetera). Più è alto il contenuto in escherichia coli e di enterococchi fecali e più è probabile che vi siano germi patogeni». Gli enterococchi alla foce del Feltrino sono 298 ufc/100ml su un limite di 200 udc/100ml. Le concentrazioni di eschierichia coli sono di 738 mpn/100 ml su un limite di 500. Per Fosso Cintioni i dati calano di poco: 290 ufc/ml di enterococchi e 659 mpn/100ml riguardo gli eschierichia coli.

Il divieto di balneazione. Sulla base di questi dati la giunta regionale ha emesso, il 31 marzo scorso, la delibera 223 di divieto di balneazione. Per la Costa dei trabocchi il divieto riguarda proprio i punti evidenziati nelle analisi delle acque di San Vito a nord della Foce del Feltrino e a sud di Fosso Cintioni.

La qualità delle acque. La classificazione delle acque di balneazione pubblicata dalla Regione riguarda un range che va da 1 (qualità eccellente) a 4 (qualità scarsa). Sono classificate con il numero 1 le località di San Vito (molo sud e calata Turchino), Rocca San Giovanni (km 482 della statale 16 e nord Foce San Biagio), Fossacesia (75 metri a sud dalla stazione di Fossacesia marina; zona antistante il km 489 della statale 16 e 400 metri a nord dalla foce del fiume Sangro).

Il fenomeno dell’alga tossica. Nel settembre scorso la spiaggia della Foce di Rocca San Giovanni fu interessata, solo per alcuni giorni, da una fioritura dell’alga ostreopsis ovata. Si tratta, come si legge nella relazione della dottoressa dell’Arta Giovanna Martella, di un’alga «microscopica, unicellulare che vive nelle acque dei mari tropicali, sulla superficie di macroalghe. Da diversi anni, nel periodo estivo quest’alga è presente nel Mediterraneo, in tratti di costa di natura rocciosa. L’ostreopsis ovata produce una tossina, palitossina, che ha effetti sulla salute umana e sull’ambiente marino e ciò avviene in particolare quando, favorita dal clima caldo, da fattori idrodinamici e nutrizionali, raggiunge una densità di popolazione elevata, che supera il milione di cellule per litro d’acqua. Attraverso l’inalazione di aerosol che si forma sotto l’azione del moto ondoso, la tossina provoca nell’uomo irritazioni alle vie respiratorie: dopo 2-6 ore dall’esposizione compaiono febbre, faringodinia, tosse, dispnea, cefalea, nausea, rinorrea, congiuntivite, vomito e dermatite; essi regrediscono entro un periodo di 24-48 ore senza ulteriori complicazioni».

Daria De Laurentiis

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