Il Giulianova tra i silenzi e la voglia di fare festa

Cappellacci non parla da gennaio, da quando è iniziata la serie di successi di fila. Ai giallorossi domani basta un punto per salire in D, Il ds Triboletti: «Serve l’ultimo sforzo». Nella foto, Marco Donatangelo del Giulianova e il ds Marco Triboletti
GIULIANOVA. La vigilia di una città impaziente, il giorno prima della sfida che può regalare al Giulianova la serie D. Basterà un punto, domani a Penne nell’ultima giornata del campionato di Eccellenza. Una serie D che manca dalla stagione 2020-2021. Dai tempi di Bartolini. Si tratta della quarta stagione con Alessandro Mucciconi al timone in Eccellenza. E dopo tre secondi posti dietro Avezzano, L’Aquila e Teramo, ecco il match-point a disposizione per una squadra partita male e rivitalizzata dalla cura Cappellacci. I giallorossi domani andranno a caccia della sedicesima vittoria consecutiva per chiudere il campionato in bellezza. Mancherà il capocannoniere Cesario, da valutare le condizioni di Agostini. La città frigge, è in tensione. Polverizzati i 650 biglietti a messi a disposizione dal Penne martedì. I tifosi giallorossi saranno collocati nel settore tribuna dove abitualmente sono sistemati quelli di casa che per l’occasione si sposteranno. Previsto un ingente servizio d’ordine. Anche perché è probabile che si nuova da Giulianova anche chi non ha il biglietto.
Il silenzio di Cappellacci. Da gennaio Roberto Cappellacci non parla pubblicamente. Nessuna dichiarazione durante la settimana, men che meno nel dopo partita. Un silenzio scaramantico, forse, che rientra nel personaggio. Parlano i dirigenti e giocatori, non il tecnico. Dapprima il silenzio stampa imposto dalla società dopo la sconfitta interna del 5 gennaio scorso contro il Montorio 88, poi è stato il tecnico di Tortoreto a imporsi il silenzio e a dribblare microfoni e taccuini. Considerando che sono arrivati 15 vittorie e il cammino ottimo in coppa Italia, difficile immaginare che possa interromperlo. Domani chissà, non certo alla vigilia. Parla il ds. Il termometro della situazione in casa Giulianova arriva da Marco Triboletti, il direttore sportivo anche lui salito in corsa sulla navicella giuliese durante la stagione dopo il divorzio di poco più di un anno fa. «La squadra è concentrata», ha detto, «sa che serve un ultimo sforzo e che finora non abbiamo vinto nulla. Sa che bisogna dare il massimo per tagliare il traguardo che abbiamo a portata di mano, ma che non abbiamo ancora superato. Sa che la città aspetta questo momento da anni, sa che questa realtà ha bisogno di uscire dai confini regionali per riappropriarsi di quella categoria che è il minimo sindacale per una piazza abituata alla serie C».
Papà contro figlio. Mosciano-Rc Angolana è anche la sfida all’interno della famiglia Epifani. Famiglia pescarese guidata da Massimo, ex centrocampista e oggi allenatore della Rc Angolana. Nel Mosciano, invece, c’è Matteo, terzino classe 2007. Ultimamente ha giocato poco agli ordini di Guido Di Fabio e difficilmente sarà in campo domani. Sta di fatto che al Rodi sarà anche una sfida in famiglia. Ma, al di là dei risvolti sentimentali, Mosciano-Rc Angolana vale tanto: per i nerazzurri che solo vincendo sarebbero certi di fare la finale play off con la seconda in classifica, piazza ora occupata dal Castelnuovo; e vale anche i giallorossi a caccia di rivalsa e desiderosi di onorare il finale di stagione. A maggior ragione dopo gli screzi delle altre sfide di questa stagione. In Coppa Italia, a Città Sant’Angelo, la partita è stata ricca di tensione e di colpi proibiti. Ancor più nel dopo gara tra tesserati. E poi in campionato un fumogeno lanciato dai tifosi del Mosciano avrebbe danneggiato una parte dell’impianto con tanto di richiesta di risarcimento danni inviata dalla Rc Angolana al club giallorosso. Non sarà propriamente una passeggiata dal momento che c’è tensione tra i due ambienti. E la Rc Angolana ha bisogno assoluto di vincere per fare la finale play off, perché qualora Giulianova e Castelnuovo (a Pontevomano) vincessero e la squadra di Epifani no, salirebbe il distacco tra seconda e terza piazza e la finale play off non si disputerebbe.
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