Acquedotti sempre a pezzi A secco paesi e quartieri

Malgrado la pioggia città e centri del Medio Vastese continuano a soffrire la sete Protesta il Forum civico. E le condizioni del fiume Trigno restano top secret

VASTO. L’acqua è un bene comune e come tale dovrebbero poterne disporre tutti. Eppure il Vastese ha sempre più sete. Il malcontento nei comuni cresce ogni giorno. I centri del comprensorio da tempo ormai soffrono periodicamente la sete a causa delle pessime condizioni della rete idrica. Questa estate la crisi è scoppiata addirittura a giugno e nonostante una primavera particolarmente piovosa. Il grande malato è la rete idrica gestita dalla Sasi. Va curata. Occorre trovare finanziamenti per evitare che la metà dell'acqua destinata alla popolazione finisca nel sottosuolo. La rete fatiscente tiene tutti in apprensione e non consente ai tecnici della Sasi di erogare acqua con una pressione adeguata. Il risultato è che l’acqua non riesce a raggiungere le zone a monte e nemmeno quelle più a valle.

Un caso emblematico è Monteodorisio. «Ci sono interi quartieri che restano per giorni senz’acqua», denuncia in una nota il Forum abruzzese dei Movimenti per l’acqua pubblica. «Succede a Monteodoriso, ma anche a Vasto», annota l’associazione. Non è un caso se la scorsa estate il Comitato in difesa dei diritti del cittadino, sollecitato da alcuni commercianti del centro storico, ha presentato un esposto in Procura.

Non sta meglio Pollutri. L’ex sindaco Nicola Benedetti un anno fa dichiarò che il Comune, quando si occupava direttamente della rete idrica, riusciva a garantire una migliore manutenzione. Sono numerosi gli amministratori che ritengono sia necessario ripensare tutto il ciclo del servizio idrico, dando ai Comuni che lo chiedono l’autorizzazione a gestire da soli la distribuzione dell’acqua.

La riviera soffre meno disagi grazie ai prelievi idrici che vengono fatti dal Consorzio di bonifica nella traversa di San Giovanni Lipioni grazie ad un accordo Regione-Ato. L’acqua del Trigno, filtrata dal Coniv, viene distribuita anche alle industrie di Piana Sant’Angelo. Da quasi due anni, però, non è possibile fare prelievi dalla traversa di Lentella chiusa per inquinamento e mai più riaperta. I campionamenti fatti fra settembre e dicembre 2013 evidenziarono la presenza di inquinamento da salmonella a Schiavi d’Abruzzo, San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno, Tufillo e Lentella. La notizia è stata diffusa a giugno 2014. Augusto De Sanctis del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua ha più volte chiesto la motivazione del ritardo. I referenti del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua si dichiararono sconcertati condannando la gestione dei fiumi.

Le condizioni del Trigno restano top secret e intanto la sete aumenta.

Paola Calvano

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