Addio a Pizzigallo, storico infettivologo 

Stroncato da una malattia a 78 anni, è stato prof della d’Annunzio per trent’anni: ha formato anche il primario Vecchiet

CHIETI. Addio al prof Eligio Pizzigallo, 78 anni, simbolo dell’università d’Annunzio e dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti per trent’anni. Pizzigallo ha formato i medici di malattie infettive che, in questo periodo di emergenza Covid, hanno lottato in prima linea contro il virus. Coordinatore regionale per la Sars fin dal 2003, è stato tra i primi a capire la pericolosità del virus H1N1, l’influenza suina che ha destato allarme nel 2009.
Originario di Martina Franca, in provincia di Taranto, Pizzigallo era residente a Pescara, in via La Marmora. È morto ieri a causa di una malattia nella casa di cura Villa Serena, a Città Sant’Angelo.
Il suo arrivo all’ateneo d’Annunzio risale al 1990: è stato direttore della Scuola di specializzazione in malattie infettive; nel 1991 è stato responsabile del polo operativo di Chieti del Centro di riferimento regionale per la lotta dell’Aids; nel 2001, stato è referente regionale per il Bioterrorismo e coordinatore dell’Unità di crisi istituita dalla Regione.
Una lunga carriera che i suoi allievi non dimenticano adesso, a partire dal prof Jacopo Vecchiet, direttore della Clinica delle malattie infettive dell’università d’Annunzio. Questo il messaggio di cordoglio di Vecchiet e del suo reparto: «Vecchiet, i medici e il personale tutto, appresa la triste notizia della scomparsa dello studioso e collega, prof Eligio Pizzigallo, ricordando il contributo apportato alla comune disciplina di studio e ai suoi insegnamenti, porgono alla famiglia le più sentite condoglianze». Un messaggio sobrio che racchiude stima e ammirazione.
Pizzigallo lascia la moglie Patrizia e i figli Angelo e Donata. La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Dimora del Silenzio-Verrocchio, in via D’Antona 15. Domani alle 15.30 sarà impartita una benedizione. Poi, la salma tornerà in Puglia: il rito funebre sarà celebrato nella giornata di martedì nella chiesa di Sant’Antonio a Martina Franca (l’orario non è stato ancora fissato).
Tra le ricerche di Pizzigallo – lungo l’elenco delle sue pubblicazioni – una delle più accreditate riguarda la sindrome da stanchezza cronica correlata ai tumori: «Una delle ipotesi più accreditate riguarda l’origine virale. Tra gli agenti implicati potrebbe esserci il virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi, che spesso si riscontra nel momento in cui si diagnostica la malattia», questa la tesi di Pizzigallo rilanciata anche dalla prestigiosa fondazione Veronesi.