Addio al poliziotto D’Alleva, lascia 4 figli 

Chieti. Aveva 60 anni ed era andato in pensione a maggio, il cordoglio del questore De Cicco. Oggi i funerali al Tricalle

CHIETI. La questura di Chieti è in lutto per la morte di Costantino D’Alleva, 60 anni, sovrintendente in pensione dallo scorso maggio. Il poliziotto si è spento ieri, all’hospice di Torrevecchia Teatina, dopo aver lottato contro una malattia: lascia la moglie Diana e i quattro figli Mattia, Stefano, Alessandro Costantino e Chiara Esmeralda. Il questore Francesco De Cicco, «a nome di tutti i colleghi», ha espresso cordoglio alla famiglia di Costantino, «bravissimo poliziotto dalle forti doti umane e sempre pronto ad essere vicino al cittadino».
Entrato in polizia nell’aprile del 1987, D’Alleva è arrivato a Chieti dopo un’esperienza alla questura di Milano. Il primo incarico è stato alle volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. Poi ha lavorato al corpo di guardia della questura di piazza Umberto I, all’Ufficio di gabinetto e alle telescriventi. Dal 2011 fino allo scorso 30 aprile, ovvero il suo ultimo giorno in polizia, è stato in forza all’Ufficio tecnico-logistico, in particolare alla quarta sezione che si occupa di impianti tecnici, telecomunicazioni e informatica. D’Alleva era anche amministratore di rete della questura teatina, vale a dire si occupava in prima persona di tutti i sistemi informatici interni.
Ora lo piangono decine di colleghi che, nel corso degli anni, hanno apprezzato la sua competenza, la sua simpatia, il suo mettersi sempre in prima linea per trovare soluzioni ai problemi.
I funerali sono in programma oggi, alle 17, nella chiesa di San Francesco Caracciolo, nel quartiere Tricalle, a Chieti. I familiari, sul manifesto funebre, hanno voluto salutarlo con il testo di una canzone di Irama: «Ovunque sarai, ovunque sarò / In ogni gesto io ti cercherò / Se non ci sarai, io lo capirò / E nel silenzio io ti ascolterò».
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