Alinovi: il sindaco tuteli la città e si costituisca parte civile

7 Febbraio 2014

VASTO. “Operazione Adriatico”. La città è stata svegliata all'alba di ieri dalle sirene delle auto dei carabinieri e dagli elicotteri che dall'alto osservavano le operazioni. Un dejà vu. Due anni fa...

VASTO. “Operazione Adriatico”. La città è stata svegliata all'alba di ieri dalle sirene delle auto dei carabinieri e dagli elicotteri che dall'alto osservavano le operazioni. Un dejà vu. Due anni fa accadde la stessa cosa. La reazione della città è stata di sollievo, ma anche sconcerto. Duro il comunicato dell’associazione Codici. «La prima cosa che deve fare a questo punto il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, è costituirsi parte civile contro chi ha scritto questa brutta pagina della città danneggiando gravemente la sua immagine e la tranquillità dei cittadini», afferma Riccardo Alinovi, referente locale dell’associazione per i diritti dei cittadini. «Criminalità organizzata, racket, droga, riciclaggio di denaro sporco, usura,omicidi, bombe incendiarie, rapine e furti. Eppure il sindaco Lapenna non parla, non vede, non sente. Perchè?», chiede Alinovi. «Perché quando abbiamo cominciato a denunciare i tentativi di infiltrazioni malavitose nessuno ci ha ascoltato? Ora a Vasto l’emergenza sicurezza ha raggiunto livelli stratosferici. Non è più tollerabile che si dichiari che la città è tranquilla. L’“Operazione Adriatico” racconta ben altro. I vastesi sono terrorizzati. La scorsa settimana si sono state due bombe in due giorni. Non è più tollerabile», insiste Alinovi.

Alinovi ringrazia il procuratore della Direzione investigativa e stigmatizza il silenzio delle istituzioni. «Occorre agire in fretta ridando alla città gli organici delle forze dell’ordine di cui ha bisogno e sfruttando anche la polizia urbana. Il sindaco deve mettere a disposizione del vicequestore Ciammaichella gli agenti municipali e prepararli a fare anche servizi notturni come avviene in altre città. Vasto ha bisogno di presidio fisso dei nuclei speciali della polizia. Due giorni ogni sei mesi non bastano», insiste il referente dell’associazione Codici invocando anche l’intervento dell’esercito. «È arrivato il momento di mettere mano seriamente alla politica della sicurezza se non vogliamo che Vasto raggiunga un punto di non ritorno»

Sull’“Operazione Adriatico” interviene anche il sottosegretario Giovanni Legnini. «Esprimo un plauso ai carabinieri del Ros e alla Procura Antimafia per l’operazione che ha portato all’arresto di 31 persone per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. L’importante lavoro di lotta alla criminalità organizzata è ancora più prezioso in una regione come l’Abruzzo dove non sono insediate associazioni di stampo mafioso ma che diventa spesso approdo delle loro attività. Occorre continuare a vigilare per preservare la società e l’economia regionali da rischi di ulteriori infiltrazioni».

Paola Calvano

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