Alla Sevel scatta subito lo sciopero

La Fiom programma otto ore di protesta nell'ultimo sabato straordinario

PESCARA. Otto ore di sciopero, otto ore di stop per bloccare anche l'ultimo dei sei sabato straordinari programmati dall'azienda e per dare subito una risposta alla disdetta Fiat del contratto nazionale. La Fiom della Sevel ha colto l'occasione dello sciopero già preannunciato contro gli straordinari per dire no alla "pomiglianizzazione" che si temeva anche nella più grande fabbrica di veicoli commerciali d'Europa e d'Abruzzo (6.200 operai), in Val di Sangro.Qui Fiat realizza furgoni (modello Ducato) con la consociata francese Psa (Peugeot-Citroen) secondo una formula, la joint venture, che ha portato nel passato lo stabilimento a raggiungere livelli record di produttività (un furgone ogni minuto nel 2007) e a diventare la fabbrica-modello dell'intero Gruppo.

Speravano i sindacati che questo passato ponesse la Sevel in qualche modo al riparo dall'ondata che sta travolgendo l'intero sistema. Lo stesso Giorgio Airaudo, della Fiom piemontese, ha riconosciuto che quest'anno l'unica fabbrica Fiat ad avere funzionato a pieno regime è stata Sevel. Ma sembra che ci sia poco da fare.

«Purtroppo si sta verificando quello che denunciavamo da tempo, all'uscita da Confindustria corrisponde la "pomiglianizzazione" di tutti gli stabilimenti Fiat d'Italia», ribadisce Marco Di Rocco, segretario provinciale di Chieti delle tute blu, «i primi di dicembre l'azienda convocherà una riunione a Roma per chiedere ai sindacati di sottoscrivere accordi come quello in vigore nello stabilimento di Pomigliano. Faremo le nostre proposte a Fiat, ma quello che chiediamo con forza è che l'uscita dal contratto nazionale non peggiori le condizioni di vita degli operai».

Si prevedeva da tempo che novembre sarebbe stato il "mese caldo" per eccellenza nello stabilimento del Ducato di contrada Saletti. La Fiom ha da sempre tenuto "aperte" alcune questioni cruciali e i rapporti con l'ad Fiat, Sergio Marchionne, non sono mai stati idilliaci. Uno dei primi "rimproveri" del sindacato delle tute blu alla Fiat è stato il mancato pagamento del premio di risultato. Una somma che, solo per il 2011, sarebbe ammontata a 1.200 euro e che sarebbe andata, indiscriminatamente, a chiunque.

Il nuovo "premio straordinario Sevel", firmato da tutti i sindacati eccetto che dalla Fiom, prevede invece il pagamento di un premio a seconda delle ore lavorate. Il massimo a cui un operaio può adesso aspirare è di 900 euro dopo 1.700 ore di lavoro effettivo che escluderebbero quindi ferie, malattia e, naturalmente, scioperi.

«Un premio discriminatorio», aveva tuonato la Fiom che fa riferimento agli operai in regime di 104, in malattia, in congedo parentale, in donazione sangue e alle donne in maternità, che non avrebbero mai potuto accumulare il monte ore necessario per accedere al premio. Ha creato qualche frizione, sebbene votata dalla stessa Fiom, anche l'introduzione sperimentale della nuova metrica di lavoro Ergo-Uas: Fiom attende che Sevel, in forza del contratto sull'Ergo-Uas firmato da tutti i sindacati, conceda le ore di permesso sindacale ai suoi rappresentanti.
(ha collaborato Daria De Laurentiis)

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