Allo Scalo più rondò per tutti

I negozianti da Di Primio. Chiedono iniziative, luci e sicurezza. Il sindaco annuncia 3 rotatorie

CHIETI. Ridurre la dimensione dei marciapiedi per ricavare preziosi stalli di sosta gratuiti, ridisegnare le strisce pedonali, potenziare l’illuminazione pubblica e studiare iniziative per rivitalizzare il commercio della zona. E ancora, addobbare il viale durante le festività e riportare a nuova vita il vicino manto stradale. Sono le richieste indirizzate all’amministrazione comunale, a margine di un incontro che si è tenuto nella sala consiliare di palazzo d’Achille, dai commercianti di viale Abruzzo. L’importante arteria stradale dello Scalo che deve fare conti con mille disagi quotidiani causati, in particolare, dai pochi servizi esistenti nel rione. Dove, oltre ad un traffico viario sostenuto, passeggiano ogni giorno centinaia di studenti universitari che raggiungano lo stabile del Ciapi che accoglie diversi corsi dell’ateneo D’Annunzio. Da qui la rabbia degli esercenti di viale Abruzzo che, attraverso il blog “Censorino teatino,” avevano lanciato una petizione nella speranza di strappare un impegno concreto al Comune. Puntualmente arrivato durante la partecipata riunione che ha visto la presenza di una nutrita delegazione di commercianti di viale Abruzzo. Ricevuta dal sindaco, dagli assessori Mario Colantonio, Dario Marrocco e Antonio Viola delegati ai lavori pubblici, alla viabilità e al commercio, oltre che dalla comandante della polizia municipale Donatella Di Giovanni. L’assessore Colantonio ha annunciato che su viale Abruzzo, prima dell’estate, scatteranno lavori che porteranno, tra le altre cose, all’installazione di due rotatorie: una troverà posto all’incrocio con via Ortona e l’altra all’altezza dell’intersezione con via Mattei. Un terzo rondò, invece, verrà posizionato in prossimità dell’incrocio tra viale Benedetto Croce, via Penne e via Gelber. Il restyling di viale Abruzzo, ha assicurato il Comune, risolverà gran parte dei disservizi denunciati dagli esercenti che dopo le promesse, adesso, aspettano fatti concreti. (j.o.)

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