Ortona

In arrivo 108 migranti, venerdì lo sbarco a Ortona: c’è anche un bimbo di 11 mesi

6 Maggio 2025

È il quattordicesimo sbarco in programma in Abruzzo da febbraio 2023, ovvero da quando anche lo scalo della provincia di Chieti è stato inserito tra quelli destinati ad accogliere i profughi: l’arrivo è previsto per le sei del mattino di venerdì 

ORTONA. Il porto di Ortona è stato assegnato dal ministero dell’Interno alla nave Ocean Viking, che ha salvato 108 migranti, tra cui un bimbo di 11 mesi. È il quattordicesimo sbarco in programma in Abruzzo da febbraio 2023, ovvero da quando anche lo scalo della provincia di Chieti è stato inserito tra quelli destinati ad accogliere i profughi: l’arrivo è previsto per le sei del mattino di venerdì. Ma l’orario potrebbe subire delle variazioni.

L’imbarcazione dell’organizzazione umanitaria francese Sos Méditerranée, nelle prime ore di ieri mattina, ha soccorso le persone che si trovavano su due barche in acque internazionali al largo della Libia: tra loro, in base alle prime informazioni, ci sono una donna e 26 minori. I sopravvissuti provengono da Bangladesh, Somalia, Egitto, Iran, Eritrea, Sudan e Pakistan. L’associazione europea per il soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo parla di 108 persone «esauste, provate dal mal di mare, alcune in condizioni che hanno richiesto assistenza medica immediata da parte del nostro team».

Racconta Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Méditerranée Italia: «Il segnale del Sar coordinator (il responsabile della gestione delle operazioni di ricerca e salvataggio, ndr) è arrivato nel ben mezzo della notte: io avevo paura di non sentirlo. E invece è incredibile come mi sia catapultata giù dal letto e come, in cinque minuti, tutto il team medico di assistenza a bordo era sul ponte, ognuno nella propria postazione, ognuno pronto a fare il proprio pezzo. Le imbarcazioni erano sovraccariche. In quel momento non puoi concederti nulla: non ti lavi la faccia, non vai in bagno, non mangi niente, lavori fino allo sfinimento. Solo quando sono tornata nella mia cabina, mi sono concessa un attimo di tregua: mi è salita un’emozione potentissima dalla pancia. Ma non c’è più di quel momento che ti puoi concedere, perché adesso abbiamo 108 persone sul ponte di cui prenderci cura. Il lavoro, in realtà, è appena iniziato».. 

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