Altro no all’elettrodotto da Sant’Onofrio e Cerratina

Anche le due contrade di Lanciano scendono in strada contro i tralicci della Terna I residenti: abbiamo fatto sacrifici, ora terreni e salute distrutti da quest’opera

LANCIANO. “Tornate a casa, no all’elettrodotto”. Dalle aule di tribunale e dalle carte bollate la protesta contro l’elettrodotto Villanova-Gissi arriva in campagna, direttamente sui terreni dove dovrebbe passare “l’autostrada” energetica ad altissima tensione (380mila volt) per portare energia dal Montenegro all’Italia passando per 16 comuni abruzzesi e decine di tralicci alti fino a 75 metri. Mentre il progetto di Terna, prima elaborato da Abruzzo Energia, è ancora tutto da discutere nei vari tavoli regionali indetti dal presidente Luciano D'Alfonso in risposta alle migliaia di appelli dei residenti (il primo domani a Pescara), e mentre ci sono ancora dei ricorsi pendenti nelle varie aule di tribunale, nelle campagne di mezzo Abruzzo ci si scontra con la realtà dei cantieri.

I tecnici di Terna, società attuativa del progetto, infatti, sono già all'opera. In questi anni ci sono stati degli accordi bonari con i privati con i proprietari di diversi terreni che hanno consentito a Terna di poter accedere ai fondi e di iniziare i lavori, ma ci sono altri proprietari che non hanno firmato nulla e che non vogliono che i tralicci arrivino a fare ombra sui propri campi e nemmeno che vi passino i mezzi e i camion di Terna. Ci sono dei Comuni, tra cui quello di Lanciano, che non hanno firmato il progetto. Ai residenti e proprietari del fronte del no stanno tuttavia arrivando in questi giorni i decreti di esproprio dove ci sono scritti giorno e ora dell’arrivo dei tecnici di Terna per l’effettiva immissione in possesso dei terreni.

L’ostruzionismo dei cittadini si basa proprio su questo: mentre Terna cerca di accelerare i lavori, i residenti tentano l’ultima carta per rallentarli. Le proteste stanno nascendo un po’ ovunque: ad Atessa, Brecciarola, Casanditella, nel Pescarese, e ieri a Sant’Onofrio e Cerratina di Lanciano. Venerdì toccherà anche a Castel Frentano.

«Il nostro terreno serve per arrivare a un pilone», dicono Franca Colanero e Aurelio Del Bello, «ma noi l’elettrodotto non lo vogliamo. Non abbiamo fatto sacrifici per vedere la nostra proprietà e la salute di tutti distrutte da quest’opera». L’impatto con i tecnici di Terna e i manifestanti, nonostante l’allerta delle forze dell’ordine nella zona, è stato tranquillo: nessuno scontro e nessuna tensione. Le due parti si sono limitate a guardarsi da lontano, con i responsabili della società che sono andati via quasi subito. Al fianco dei residenti sono scesi il Cast, Comitato ambiente salute e territorio, presieduto da Antonella La Morgia, Nuovo Senso Civico, Zona 22, cittadini e rappresentanti dell’amministrazione con in testa il vicesindaco Pino Valente con la fascia tricolore. Presenti l’assessore Marcello D’Ovidio e i consiglieri Leo Marongiu, Angelo Laccisaglia, Giacinto Verna, Giuseppe Ferrante e Davide Caporale.

Daria De Laurentiis

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