Anche l’elicottero per cercare Eleonora

La maestra musicista scomparsa da 5 giorni, oggi il caso a Chi l’ha visto? Il questore di Chieti incontra i genitori della donna
VASTO. Ha fiutato a lungo i luoghi in cui Eleonora Gizzi, 34 anni, sarebbe stata avvistata, ma neppure Luki, un bellissimo Labrador addestrato dalla protezione civile di San Salvo, è riuscito a ritrovare la giovane educatrice scomparsa da venerdì mattina. Eleonora Gizzi non si trova. L’area attorno alla parrocchia della Madonna del Sabato Santo è stata battuta palmo a palmo ma è stato inutile. Ma c’è anche un’altra pista che porta più lontano. Una persona sostiene di avere visto Eleonora a Silvi marina, ma era un falso allarme. La polizia non parla. Attraverso gli oggetti di Eleonora sta cercando di scoprire le persone con cui di recente l’educatrice si incontrava più spesso e il motivo del suo allontanamento. Ieri a casa dei genitori Grazia Marinucci e Italo Gizzi è arrivato anche il questore di Chieti, Filippo Barboso. Il questore si è intrattenuto a lungo con i genitori della ragazza e ha lasciato la loro casa in via San Michele qualche minuto dopo mezzogiorno. A poca distanza i mezzi delle tivù nazionali fanno continui collegamenti senza perdere di vista la vegetazione che circonda la chiesa della Madonna del Sabato Santo. La speranza è di vedere sbucare all’improvviso la giovane. «Se così fosse non spaventatela. Avvisateci subito», raccomanda il vicequestore Cesare Ciammaichella. Alle ricerche, intanto, partecipa anche un elicottero della polizia giunto ieri sera da Bari.
È sola? Da venerdì sono ormai trascorsi 5 giorni. Impossibile che Eleonora sia rimasta per tutto questo tempo digiuna. Ma la donna non può acquistare il cibo. Ha lasciato soldi e carta di credito a casa dei genitori. Ed è difficile che abbia passato tante notti all’addiaccio. Eleonora si è forse rifugiata da qualcuno che la protegge e la nasconde? Se così fosse la “latitanza” non potrebbe comunque durare a lungo. Conoscendo la sua passione per le musiche tribali e la sua voglia di tornare in Senegal, c’è chi pensa che stia cercando di andare via dal suo paese. La polizia non esclude che possa essere tornata a Pescara. Ma sono solo ipotesi. Di concreto non c’è nulla.
L’appello della mamma. Mamma Grazia non si arrende e spera che la figlia torni a casa volontariamente. «Ti voglio riabbracciare al più presto e anche papà», dice rivolta alla figlia. «Ti aspettano anche Pimpa e tua sorella Noemi. Questo allontanamento ci distrugge perché non ne conosciamo le ragioni», ha detto alla stampa la donna. Tutte le cose di Eleonora sono rimaste esattamente come le ha lasciate lei. Le chiavi della sua casa, le chiavi della macchina, la borsa con i documenti e i soldi. Il suo letto e i suoi peluche. Al dolore di Pimpa, la bastardina di Eleonora cerca di porre rimedio papà Italo. Ma la cagnetta è tristissima.
La solidarietà. Tante in questi giorni le testimonianze d’affetto per i genitori di Eleonora. Il telefono squilla in continuazione. Grazia Marinucci e il marito Italo Gizzi, che all’inizio hanno cercato di gestire la vicenda con grande discrezione, si sono arresi anche all’assedio mediatico. Hanno compreso che è l’unico modo per far arrivare il loro appello e quello degli amici alla figlia. La loro casa è diventata una sorta di quartier generale. Dalla centrale operativa del commissariato di polizia si cerca di tenere le fila della vicenda. Il vicequestore Cesare Ciammaichella rinnova l’invito a segnalare immediatamente l’eventuale avvistamento della ragazza senza però avvicinarla, nè prendere iniziative. Potrebbe spaventarsi e scappare. Le segnalazioni devono essere tempestive. Anche pochi minuti in casi come questo sono preziosi. La segnalazione fatta domenica è arrivata dopo 4 ore. Troppe. «Chiamate subito il 113, ma anche il 112 o la Protezione civile», dice il vice questore Ciammaichella. E ai tanti militari e volontari che cercano la giovane donna ieri si sono aggiunti anche i vigili del fuoco. Quesra sera, poi, il caso sarà trattato anche dalla trasmissione tivù “Chi l’ha visto?”.
Paola Calvano
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