Apre la moschea in via Virgilio: «È un segno di integrazione» 

L’imam Mustafa Baztami taglia il nastro insieme al vicesindaco: «Luogo di preghiera e di incontro» La sala accoglie musulmani di dieci diverse nazionalità: ci saranno anche lezioni di lingue per bambini

LANCIANO . Tappeti da preghiera rossi, bianchi, colorati che coprono ogni angolo del pavimento; lampade variopinte; la piccola nicchia gialla che indica la direzione della Mecca. E ancora: le scarpe lasciate in ordine all’ingresso, il lato dedicato alle donne e quello per le lezioni di inglese, arabo o anche matematica dei bambini. Ci sono calore e colori nella moschea Taiba, la prima sala di preghiera musulmana che ieri pomeriggio ha aperto in città. In via Virgilio un garage è stato trasformato in un luogo di incontro, preghiera, unione e dialogo dalla neonata associazione centro culturale islamica di Lanciano, che dopo anni è riuscita ad aggregare i musulmani di dieci nazionalità diverse che vivono e lavorano in città.
IL TAGLIO DEL NASTRO
«Quando apre una sala di preghiera vuol dire che la comunità è ben integrata e cerca di andare oltre la normale vita quotidiana. Cerca di praticare la propria religiosità in un luogo che è di preghiera ma anche di incontro, e dove si insegnano il rispetto reciproco e la collaborazione per la crescita della società che ci ha accolti»: così Mustafa Baztami, imam della comunità islamica abruzzese di Termo e membro dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche d’Italia) all’inaugurazione del centro islamico di Lanciano, il primo della città. Il taglio del nastro verde, vicino alla nicchia che indica la Mecca, arriva alle porte del sacro mese del Ramadam e da un percorso lunghissimo, alla presenza degli imam Baztami ed El-Mostafa Benouara, del vice imam Abdel Majid Lafsahi, del presidente dell’associazione centro cultura islamica di Lanciano, l’agronomo Mohamed Abubakar, del vice sindaco di Lanciano Danilo Ranieri. «Da tanto pensavamo di riunire la nostra comunità a Lanciano», spiega il professor Abubakar, «ma non è facile unire persone di diversi paesi. Siamo una cinquantina di famiglie, di dieci nazioni diverse, e mettere tutti d’accordo non è stato facile, ma ci siamo riusciti ed è già un bel passo in avanti. Poi da luglio abbiamo lavorato senza sosta per aprire questo luogo di preghiera, perché la preghiera di gruppo per noi è importate e finora non avevamo un luogo adatto per farla, un luogo di incontro, confronto per le nostre famiglie e un dove faremo attività diverse come ad esempio ripetizioni ai nostri bambini, lezioni di inglese, arabo e di quello di cui hanno bisogno». Bambini che prendevano dimestichezza con la sala, imparavano ad inginocchiarsi sui tappeti sotto lo sguardo attento dei padri, mentre le bambine erano assieme alle mamme, sorridenti e riunite in fondo alla sala.
IL COMUNE
«Siamo contenti che apre questo centro», dice il vicesindaco Ranieri, «perché rafforza la vostra comunità e apre al dialogo anche verso altre realtà. Le associazioni culturali sono sempre una risorsa; mettono assieme persone diverse che portano avanti progetti comuni. Un punto che ci unisce è la ricerca della pace e spero che da oggi in poi ci saranno anche progetti che possano fare da ponte tra le nostre comunità per crescere assieme, magari partendo dal ruolo delle donne». «Oggi è un giorno importante per la nostra comunità perché una città grande come Lanciano ci ha aperto le porte», dice Benouara, imam del basso Abruzzo. «Abbiamo fatto un lungo percorso per arrivare oggi all’inaugurazione di un luogo che segnerà una crescita per noi assieme ai cittadini di Lanciano e che si aggiunge ai centri di Teramo, San Salvo, Piane d’Archi, Orsogna». Il centro sarà aperto la sera, ma soprattutto il venerdì, giorno sacro per i musulmani.
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