Armi, l'imprenditore non risponde

18 Giugno 2010

Pistole e proiettili in casa: Perrello fa scena muta davanti al giudice

VASTO. Una manciata di minuti: tanto è durata ieri l'udienza di convalida dell'arresto di Rocco Perrello, 32 anni, il costruttore reggino finito in carcere per detenzione illegale di armi e munizioni. Nel corso di una perquisizione domiciliare, i carabinieri mercoledì sera hanno trovato a casa dell'indagato in contrada San Tommaso, due pistole, 144 proieittili e 5 caricatori.

Perrello non ha voluto spiegare il possesso di armi e munizioni.  Anche ieri mattina l'indagato ha fatto scena muta. Un atteggiamento che ha contribuito ad accrescere ipotesi e congetture.  La difesa dell'imprenditore edile ha contestato l'arresto dell'uomo, persona irreprensibile e incensurata, e ha chiesto la remissione in libertà dell'indagato. 

Il giudice per le indagini preliminari, Caterina Salusti, ascoltata attentamente la tesi del difensore si è riservata di decidere su entrambe le richieste entro 48 ore. Perrullo è quindi tornato nel carcere di Torre Sinello in attesa delle decisioni del magistrato che arriveranno tra oggi e domani mattina.  Sulla vicenda dunque resta il mistero. Nemmeno l'udienza di convalida è riuscita a sollevare il velo sull'importante operazione dei carabinieri sulla quale la Procura ha ordinato il massimo riserbo. 

I militari hanno compiuto il blitz a casa di Perrello a ora di cena. L'imprenditore è stato colto di sorpresa. Le pistole ritrovate dai carabinieri nel forno della cucina avevano entrambe la matricola abrasa.  Particolare che porta gli investigatori a pensare che quelle armi possano essere state utilizzate a scopo illecito. Non certo da Perrello.  L'imprenditore, però, deve spiegare ai magistrati e agli investigatori come mai custodiva nella cucina di casa armi e munizioni: 144 proiettili calibro 7,65 e calibro 9.

L'indagato potrebbe aver custodito lo scottante materiale per fare un favore ad un conoscente senza prendere in considerazioni le conseguenze a cui andava incontro.  L'uomo rischia una severa condanna. La parola ora passa ai carabinieri del reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Roma. Gli esami balistici e le impronte riveleranno molti particolari.

Certo non è la prima volta che nel Vastese vengono sequestrate armi detenute in modo illegale.  Qualche mese fa nel verificare le autorizzazioni al porto d'armi e le licenze rilasciate negli ultimi anni, gli uomini del commissariato scoprirono che centinaia di residenti detenevano in casa un arma illegalmente.  La polizia ha recuperato un piccolo arsenale di doppiette e colt.

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