Artigiani, Chieti maglia nera

La Cna: in due anni si sono persi 11.311 posti di lavoro

CHIETI. Una perdita di lavoratori sul territorio pari ad 11.311 unità in appena due anni, un tasso di disoccupazione che supera il 10% ed una crescita del credito pressoché nulla. L'economia della provincia di Chieti è ferma al palo. L'allarme rosso viene lanciato dalla sezione teatina della Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna) che oggi, nella sala conferenze della Camera di commercio, illustrerà gli esiti di un sondaggio effettuato da Aldo Ronci, responsabile del Centro studi regionale Cna, sullo stato di salute del tessuto economico provinciale. Per l'occasione è stato organizzato un forum dal titolo emblematico, «Economia: Abruzzo regione in sofferenza, Chieti provincia in crisi».

In platea non mancheranno rappresentanti della piccola e media imprenditoria chietina. Al centro di una preoccupante involuzione secondo lo studio eseguito dalla Cna. Sono stati analizzati, in particolare, i dati economici riguardanti il biennio 2009-2010 caratterizzato da tanti segni meno e da pochi spiragli positivi. «La provincia che ha trainato per anni l'economia abruzzese», spiega Letizia Scastiglia, direttore provinciale Cna Chieti, «adesso è in palese affanno». I numeri forniti dalla Cna sono impietosi.

Tra il 2009 e il 2010 in provincia di Chieti si sono persi 11.311 posti di lavoro soprattutto nei settori dell'industria e dell'area dei servizi. «Quasi il 50% dell'intero dato regionale» precisa Scastiglia, «ad ulteriore riprova di quanto sia grave la situazione economica del Chietino». Dove la discesa verticale dell'occupazione, ferma al 53,4% contro una media nazionale del 56,9%, ha fatto impennare il numero dei disoccupati che nel biennio 2009-2010 sono stati complessivamente 5.996 con un tasso di disoccupazione generale schizzato ad oltre il 10%.

Non basta. La provincia di Chieti riceve la maglia nera anche per quanto concerne il numero delle imprese censite nel biennio finito sotto la lente d'ingrandimento della Cna. A fronte dei saldi positivi riscontrati nelle altre tre province abruzzesi, L'Aquila, Teramo e Pescara, Chieti ha avuto un saldo positivo di sole 25 aziende. E' quasi nulla, sempre nel Chietino, la crescita del credito con un magro bottino, pari a 134 milioni di euro, registrato nei primi nove mesi del 2010. Questo ha comportato la diminuzione di addirittura 211 milioni di euro di erogato alle imprese. In crescita, in compenso, le somme che le banche non riescono più ad ottenere dalla propria clientela, 177 milioni di euro pari al 68,92%. Una delle percentuali più alte d'Italia.

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