Artista “vive” nel presepe grande quanto la sua casa

5 Gennaio 2014

LANCIANO. Dagli inizi di novembre e fino al 2 febbraio, giorno della Candelora, vive praticamente in un presepe. Franco Solla, artista, musicista e attore napoletano, in città da ormai 34 anni, vive...

LANCIANO. Dagli inizi di novembre e fino al 2 febbraio, giorno della Candelora, vive praticamente in un presepe. Franco Solla, artista, musicista e attore napoletano, in città da ormai 34 anni, vive così il periodo natalizio e una delle tradizioni più forti della sua terra d’origine. Invece che realizzare in casa il classico presepe, ha deciso di trasformare i suoi 60 metri quadri di spazio vitali in una spettacolare rappresentazione della Natività.

Il risultato è quanto di più scenografico si possa immaginare già dall’ingresso sul pianerottolo. La porta di casa, in un piccolo appartamento in una zona poco distante dal centro, è praticamente nascosta in mezzo a grotte e insenature di cartapesta e casette di polistirolo ed è interamente ricoperta di carta da presepe. Entrando in casa, la magia più grande: un corridoio lattiginoso pieno di lucine blu intermittenti e decine e decine di figure di pastorelli, massaie, venditori, artigiani, pecorelle, zampognari. Non ci sono più il corridoio, parte il salotto e una buona parte della cucina. Le altre due stanze, assieme al ripostiglio, sono sapientemente occultate dietro sbuffi di carta bianca, come se si camminasse tra le nuvole o in mezzo alla neve.

Lo stesso Solla a volte si confonde e non sa dove ha lasciato alcune cose oppure dov’era la maniglia della porta. La cura del particolare è maniacale. Dentro le case, che ricordano i vicoli della vecchia Lanciano e alcune zone del frentano particolarmente care a Solla, si vedono sedie, cassettiere, specchi, cucine, pentole che bollono sul fuoco, tavole imbandite. Un mondo incantato che accompagna il “maestro Solla per mesi, dalla realizzazione e allestimento del presepe alla fine di ottobre, fino al suo smantellamento, il 2 febbraio.

«Ho appreso quest’arte da mio padre», spiega Solla, credente e praticante, «e da sempre i miei presepi qui a Lanciano hanno riscosso l’ammirazione e lo stupore degli amici. Mi piace dedicare anima e corpo a queste creazioni, mi piace, la sera, stare in mezzo a questo paesaggio e ascoltare la “voce” dell’acqua delle fontanelle. Amo soprattutto invitare le persone a vedere il presepe che ogni anno è diverso e si colora di un nuovo tema e di un nuovo particolare».

Daria De Laurentiis

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