Assalto alle ville, caccia ai basisti

D'Alessandro: paura e sospetti, vogliamo telecamere su tutto il territorio

ORSOGNA. «Abbiamo paura e la questione non è più riducibile al problema degli stranieri immigrati, perché questi furti così mirati sembrano rimandare alla presenza di basisti locali». Di fronte agli assalti e le incursioni in case e ville, il sindaco di Orsogna Alessandro D'Alessandro, presidente dell'Unione dei Comuni della Marrucina, non nasconde la sua preoccupazione su una manovalanza locale che passa dritte a malviventi esterni.

L'incursione nella residenza di Pierluigi Tenaglia, presidente dell'Ordine degli avvocati del foro di Chieti, ha riproposto lo schema criminale con cui gli orsognesi hanno ormai cominciato a convivere e rilanciato il problema della sicurezza nel territorio dell'Unione della Marrucina. Un comprensorio preso di mira dai ladri a partire dallo scorso autunno in un'escalation segnalata dall'aumento dei furti di auto, soprattutto di grossa cilindrata. 

Subito le telecamere Il sindaco D'Alessandro, ora annuncia una novità: saranno piazzate alcune telecamere in punti strategici del comprensorio. «Non siamo a una situazione da emergenza per l'ordine pubblico», spiega il sindaco, «ma è un fatto che la prefettura di Chieti ha riconosciuto la necessità di allertare le forze dell'ordine per evitare che le cose sfuggano al controllo». 

Lo choc dei Tenaglia E' il drammatico caso dell'incursione dell'altro ieri notte a villa Tenaglia. I ladri sono entrati in camera da letto e con destrezza hanno sfilato le chiavi dell'auto. «E' stata una fortuna, ripensandoci a mente fredda, l'essere stati sorpresi nel sonno, altrimenti sarebbero scattate reazioni difficili da controllare», ha commentato l'avvocato Tenaglia, la brutta avventura vissuta nella casa in via Magno, la dimora della famiglia Tenaglia che conta esponenti di spicco della vita pubblica del paese. «Non è la consistenza di ciò che è stato sottratto a dare la misura della paura e dello sgomento», ha raccontato a il Centro l'avvocato, «ma la consapevolezza che qualcuno ha violato gli spazi in cui si svolge la nostra vita privata, un vero evento traumatico». 

Vertice dal prefetto Il sindaco D'Alessandro ha partecipato di recente al vertice in prefettura convocato per l'emergenza nel Vastese, un'agenda in cui la Marrucina venne inserita in extremis per la recrudescenza dei furti ai danni di imprese e abitazioni. «In quell'occasione è stato lanciato», annota D'Alessandro «il "Patto per la sicurezza" per ottimizzare il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, un impegno che chiama in causa anche l'Unione della Marrucina che ha cominciato a contribuire con pattugliamenti notturni». Ma furti, raid notturni non si sono placati, anzi è stato un nuovo crescendo.  

Furti a ripetizione
L'ondata di furti è cominciata a metà febbraio con il furto da oltre 100mila euro al calzaturificio «Lorenza» sulla strada per Filetto. Il 28 febbraio è toccato alla rivendita di prodotti per l'agricoltura "Civitarese", cui i ladri hanno sottratto un camion dopo averlo caricato con concimi per un valore di circa 20mila euro.  Alla notte tra il 17 e 18 aprile scorsi risale il movimentato inseguimento di una banda di rumeni che avevano trafugato del carburante in un'officina meccanica della zona industriale di contrada Malverno. Un episodio minore sotto il profilo della refurtiva, ma che rivelò l'esistenza di pattuglie notturne formate da imprenditori su base volontaria, una specie di ronde in versione abruzzese.

Secondo il racconto di alcuni testimoni, furono proprio le ronde a bordo di un'auto privata in perlustrazione tra i capannoni a individuare il veicolo dei malviventi, lanciandosi all'inseguimento fino all'arrivo dei carabinieri. Il fai-da-te nel settore dell'ordine pubblico non piace alle istituzioni, che però stentano a mettere in campo soluzioni alternative. Fa discutere l'esiguità di organico della Polizia locale, appena una decina di agenti in servizio nonostante il corpo sia il risultato della fusione tra le polizie municipali di cinque comuni.  Sull'altro piatto della bilancia c'è l'accelerazione delle pratiche per abilitare gli agenti all'uso delle armi, segnale che si fa sul serio.

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