Assenteismo, ecco gli avvisi di garanzia

Un impiegato della Provincia non era al lavoro ma il suo cartellino risultava timbrato

CHIETI. L'inchiesta su un presunto caso di assenteisimo negli uffici della Provincia, in corso Marrucino, va avanti da oltre un anno. La conduce il pubblico ministero Andrea Dell'Orso e vede protagonista un impiegato pubblico. L'episodio risale al maggio del 2009, alla vigilia della tornata elettorale che ha determinato il cambio al vertice della Provincia. E' stato segnalato da un dirigente dell'ente alla procura della Repubblica che ha subito aperto un fascicolo. A distanza di un anno, in estate, è stata chiesta la proroga dell'indagine, un passaggio che accerta indirettamente l'attendibilità delle ipotesi di reato perseguite. Sono stati inviati anche gli avvisi di garanzia e l'inchiesta si trova a un punto cruciale. Naturalmente, sono stati anche interrogati i protagonisti e le loro versioni sono state oggetto di riscontro.

Alcune, però, sono risultate discordanti. Da qui la proroga dell'inchiesta che trae spunto dall'assenza di un impiegato sul posto di lavoro. Un'assenza ripetuta per diversi giorni. Al dirigente del settore era stata annunciata come ferie, almeno verbalmente. Ma, successivamente, è stato verificato che il cartellino del dipendente risultava timbrato regolarmente. In pratica era presente sul foglio, ma assente di fatto dalla scrivania. Il dirigente davanti a questa anomalia ha deciso di mettere tutto nero su bianco, informando i diretti superiori. Che, a loro volta, hanno trasmesso il fascicolo alla Procura. Dal punto di vista disciplinare non ha avuto alcun seguito.

E' passato oltre un anno e la Provincia non ha adottato alcun provvedimento. L'inchiesta penale, invece, va avanti, coordinata dal pm Andrea Dell'Orso. L'indagine mira a verificare come mai il cartellino risultava timbrato se l'impiegato (originario di un paese della provincia) non era fisicamente negli uffici di corso Marrucino. Ecco il motivo per cui gli inquirenti stanno valutando le complicità. Secondo la ricostruzione, tutta da provare, una collega timbrava il cartellino al posto dell'impiegato della Provincia. Che, nel frattempo, faceva altro. La Procura, dopo aver ascoltato l'impiegato indagato e alcuni colleghi, sta tirando le fila di un'inchiesta molto chiacchierata negli uffici della Provincia. Particolarmente delicata, perché il suo esito potrebbe scatenare anche sanzioni disciplinari. Finora, infatti, l'ente non ha preso alcun provvedimento. La segnalazione del dirigente è ferma lì sul tavolo, in attesa degli sviluppi penali attesi da un giorno all'altro.

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